La morte di Penelope

La storia si svolge a Itaca, il tempo è quello del mito; ogni notte la tela, come una quinta teatrale, unisce e separa, incessantemente. Più ossessione che pazienza.
Tre personaggi si muovono in questo romanzo breve e intenso di Maria Grazia Ciani. Penelope, Antinoo e Ulisse.
Non ombre, ma corpi. Corpi che esitano. Penelope è rimasta, Antinoo è arrivato, Ulisse è tornato. Penelope l’ha aspettato. Ma l’attesa, più che un tempo, si è rivelata uno spazio, e lo spazio è stato occupato da Antinoo, principe e pretendente.
Che cosa succede quando l’ospite si sostituisce all’atteso?
Che cosa accade ai miti, a Penelope e Ulisse, e a noi?
Dell’uomo Ulisse sappiamo molto, della donna Penelope – che se ne sta, impenetrabile e irraggiungibile, a guardia della fedeltà coniugale – assai meno. Eppure, quando Ulisse parte, lei non ha nemmeno vent’anni, e come tutti, a un certo punto, dovrà pure aver cercato un sorriso...
Con una scrittura nitida ed esatta, sensuale, riprendendo e ampliando una versione narrata da Apollodoro, Maria Grazia Ciani, grecista e traduttrice dell’ Odissea, ci regala una Penelope inedita e segreta, attraverso il volto, i gesti e il desiderio di una delle figure più celebri e affascinanti della mitologia.

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Maria Grazia Ciani
L'ultima nota

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Educata a leggere il pentagramma prima di tradurlo in suono, ora apro uno spartito e lo leggo: ma la mente ricostruisce subito la melodia e allora io sono Argerich, Horowitz, Richter e capisco che la parola invecchia e talvolta muore, mentre la musica vive in eterno.

Maria Grazia Ciani