Il ragazzo di vetro. Cajkovskij

Attorno alla figura di P.I. Čajkovskij permane, sebbene su di lui sia stato scritto molto, un alone di mistero. Vari gli aspetti della sua vita che si prestano alla costruzione di un personaggio quasi romanzesco: il rapporto con la madre e la tragica fine di questa, l’omosessualità, il disastroso matrimonio, la relazione con la signora von Meck, sua ricchissima mecenate, durata quattordici anni senza che i due si incontrassero neppure una volta, la morte, con l’enigma del presunto suicidio. E la musica: finora quella di Čajkovskij è stata la musica romantica per eccellenza. Nina Berberova, affidandosi ai documenti d’epoca ma soprattutto ai suoi preziosi colloqui con le persone che avevano conosciuto Čajkovskij, e ricomponendo il tutto con sensibilità e intelligenza, ci regala un ritratto del grande musicista per molti aspetti inedito. Il bambino dalla morbosa sensibilità, il «ragazzo di vetro», come lo definì la governante francese Fanny, e l’uomo di mondo che indossa sempre una maschera; la persona desiderosa di quiete e delle gioie semplici della vita familiare e il grande musicista, riverito e applaudito nelle capitali d’Europa. La Berberova ricostruisce, senza remore o falsi pudori e con grande freschezza, la figura di un uomo tormentato ed estremamente consapevole, colto e aperto alle suggestioni europee, ricco di contraddizioni ma anche capace di risolverle tutte nella sua musica. Una biografia impeccabilmente documentata, cui il talento di scrittrice di Nina Berberova dà una straordinaria qualità narrativa.

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