Marianna Sirca

Con stile realistico e semplice Grazia Deledda ci conduce in un universo arcaico dominato da una rigida divisione in classi della società – padroni, servi, banditi – ma attraversato da sentimenti e passioni spesso incontenibili.
La possidente Marianna e il giovane bandito Simone si muovono in un ambiente rurale, caratterizzato dal paesaggio aspro della Sardegna montana: la Serra nuorese. La “terra” è ciò per cui si vive e si muore, è lei la vera protagonista.
Il fascino dell’eroina deleddiana, la distruttività insita nell’eros che pervade il romanzo (pubblicato nel 1915), tutto soccombe di fronte a un’ineluttabilità del destino e a una visione pessimistica della vita entrambe vicine alla tragedia greca.

Maria Grazia Cosma Deledda nasce a Nuoro il 27 settembre 1871.
Celebre scrittrice e traduttrice, vince il Premio Nobel per la letteratura nel 1926. Autrice prolifica, è caratterizzata da una narrativa e da una poetica inevitabilmente collegate alla cultura e alla tradizione sarda. Tra le opere principali menzioniamo Cenere (1904), Canne al vento (1913). Diverse le riduzioni cinematografiche e televisive basate sulla sua produzione.
Muore a Roma il 15 agosto 1936.

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