Fior di Sardegna
Chiunque da una novella sarda attende le solite storie atroci di sangue, di odî feroci e di amori terribili, non legga questo povero lavoro, ché nulla troverà di tutto ciò. Chi invece ama conoscere un poco i costumi, le passioni, gli usi odierni, la vita e i paesaggi del centro della Sardegna legga con pazienza e bontà queste modeste pagine, che tutto ciò descrivono con fedeltà, secondo le poche forze della giovane autrice, - la quale prega infine i suoi lettori Sardi di non offendersi se per caso trovano qualche fortuita rassomiglianza di nomi, non intendendo alludere a nessuno col narrare casi accaduti soltanto nella sua fantasia - e i colti lettori del Continente di perdonarle gli errori e le imperfezioni, pensando che essa, ancora inesperta nell’arte dello scrivere, ma sempre pronta a perfezionarsi col tempo, non conta ancora venti anni.
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Altri libri di Grazia Deledda

Canne al vento
Canne al vento è un romanzo di Grazia Deledda. Uscito a puntate su L'Illustrazione Italiana, dal 12 gennaio al 27 aprile 1913, dopo qualche mese fu pubblicato in volume, presso l'editore Treves di Milano. Il titolo dell'opera più famosa della scrittrice sarda (Premio Nobel per la letteratura, 1926) allude al tema profondo della fragilità umana e del dolore dell'esistenza; in questa direzione ...
Grazia Deledda
Cenere
Cadeva la notte di San Giovanni. Olì1 uscì dalla cantoniera biancheggiante sull'orlo dello stradale che da Nuoro conduce a Mamojada, e s’avviò pei campi. Era una ragazza quindicenne, alta e bella, con due grandi occhi felini, glauchi e un po’ obliqui, e la bocca voluttuosa il cui labbro inferiore, spaccato nel mezzo, pareva composto da due ciliege. Dalla cuffietta rossa, legata sotto il mento ...
Grazia Deledda
Annalena Bilsini
Per San Michele la famiglia Bilsini cambiò di casa ed anche di terra. Era una famiglia numerosa: cinque figli maschi, la madre vedova, e uno zio di lei, che, sebbene mezzo paralitico e senza un soldo di suo, poteva dirsene il capo. Appunto per i consigli dello zio Dionisio, i Bilsini avevano venduto la loro piccola proprietà per prendere in affitto un vasto fondo, già antico feudo gentilizio ...
Grazia Deledda
L'incendio nell'oliveto
Dalla scranna antica che il lungo uso aveva sfondato e sbiadito, era ancora lei, la nonna Agostina Marini, quasi ottantenne e impotente a muoversi, che dominava sulla casa e sulla famiglia come una vecchia regina dal trono. Non le mancava neppure lo scettro: una canna pulita che il nipotino più piccolo aveva cura di rinnovare ogni tanto; buona per dare sulle gambe ai ragazzi impertinenti e per ...
Grazia Deledda
L'argine
Stare in casa, lavorare, riposarsi, riprendere il ricamo cominciato, leggere giornali e qualche libro, fare intorno a sé il poco bene che poteva, questa era la linea quotidiana dell’esistenza e della pallida felicità della signora Noemi Davila. Anche quella mattina, anzi più che mai quella mattina, ella si svegliò con la visione di tale strada diritta e chiara davanti a sé. Aveva dormito bene ...
Grazia Deledda
Nel deserto
Un palmizio le cui foglie sembravano lame di spade arrugginite dal vento marino, sorgeva tra l'ultima casetta del villaggio e la landa che finiva col mare. Il villaggio pareva disabitato, e ad accrescere quest'impressione non mancavano qua e là alcune rovine coperte di musco giallastro e popolato di lucertole. Anche i muri della casetta del palmizio e quelli del cortile che la fiancheggiava, si...
Grazia Deledda