Ausugum: Flebili lamenti di un lontano passato
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- Autore
- Franco Heidempergher
- Editore
- Tiziano Radice - genialtutor.com
- Pubblicazione
- 28/02/2019
- Categorie
La fine del IV secolo d.C. era un periodo di grave decadenza per l’Impero Romano, soprattutto per quanto riguarda la sua parte occidentale.
Le ricorrenti invasioni barbariche, unite a una crisi economica devastante, avevano portato l’Impero sull’orlo del disfacimento, dissoluzione completa che poi avverrà nel secolo successivo.
Il Cristianesimo era oramai affermato e riconosciuto dagli imperatori di quel periodo come religione ufficiale, e alla Chiesa Cattolica, in quel periodo caotico, si rivolgevano speranzosi i cittadini dell’Impero per trovare protezione e tutela, poiché la struttura amministrativa civile era in piena decadenza.
Non tutti aderivano però spontaneamente alla nuova religione; in particolare molti esponenti delle classi più abbienti, legati all’antica cultura ellenistica - romana, non accettavano spontaneamente questa situazione e rimanevano legati agli antichi dei di Roma.
Soprattutto nella parte orientale dell’Impero, dove era più radicata l’opposizione al Cristianesimo, accaddero gravi persecuzioni conto i “cosiddetti” pagani.
Il racconto è ambientato nell’antica città di Ausugum (ora Borgo Valsugana) in Trentino, collocata sull’importante via militare e commerciale Claudia-Augusta che collegava Augusta sul Reno ad Altino (nei pressi di Venezia), importante via di collegamento tra il centro Europa e il mare Adriatico.
La città, sorta come stazione militare, nei primi decenni del I secolo d.C. divenne sede d’insediamenti abitativi e di attività economiche, legate alla sua posizione strategica.
Personaggio principale del racconto è Lavinia, appartenente a una famiglia di commercianti provenienti da Milano e lì insediata.
Donna caparbia e orgogliosa, non vuole rinunciare alle sue convinzioni religiose e a quello in cui crede contro tutto e contro tutti, fino alle estreme conseguenze.
Lavinia pagherà duramente la sua fedeltà all’antica religione di Roma; il suo mondo stava morendo, ma lei, pur consapevole di questo, si lascerà morire per il dispiacere.
Le ricorrenti invasioni barbariche, unite a una crisi economica devastante, avevano portato l’Impero sull’orlo del disfacimento, dissoluzione completa che poi avverrà nel secolo successivo.
Il Cristianesimo era oramai affermato e riconosciuto dagli imperatori di quel periodo come religione ufficiale, e alla Chiesa Cattolica, in quel periodo caotico, si rivolgevano speranzosi i cittadini dell’Impero per trovare protezione e tutela, poiché la struttura amministrativa civile era in piena decadenza.
Non tutti aderivano però spontaneamente alla nuova religione; in particolare molti esponenti delle classi più abbienti, legati all’antica cultura ellenistica - romana, non accettavano spontaneamente questa situazione e rimanevano legati agli antichi dei di Roma.
Soprattutto nella parte orientale dell’Impero, dove era più radicata l’opposizione al Cristianesimo, accaddero gravi persecuzioni conto i “cosiddetti” pagani.
Il racconto è ambientato nell’antica città di Ausugum (ora Borgo Valsugana) in Trentino, collocata sull’importante via militare e commerciale Claudia-Augusta che collegava Augusta sul Reno ad Altino (nei pressi di Venezia), importante via di collegamento tra il centro Europa e il mare Adriatico.
La città, sorta come stazione militare, nei primi decenni del I secolo d.C. divenne sede d’insediamenti abitativi e di attività economiche, legate alla sua posizione strategica.
Personaggio principale del racconto è Lavinia, appartenente a una famiglia di commercianti provenienti da Milano e lì insediata.
Donna caparbia e orgogliosa, non vuole rinunciare alle sue convinzioni religiose e a quello in cui crede contro tutto e contro tutti, fino alle estreme conseguenze.
Lavinia pagherà duramente la sua fedeltà all’antica religione di Roma; il suo mondo stava morendo, ma lei, pur consapevole di questo, si lascerà morire per il dispiacere.
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