L'eterno marito - La moglie di un altro e il marito sotto il letto

Un marito, una moglie, un amante: il classico triangolo al centro di tanta letteratura costituisce il punto di partenza (e d’arrivo) dell’"Eterno marito". L’Ottocento letterario fu il secolo per eccellenza dell’adulterio, il rapporto coniugale borghese venne sottoposto a una sorta di costante radiografia, per individuarne struttura e meccanismi: da "Madame Bovary" ad "Anna Karenina", le pieghe più riposte della relazione furono messe a nudo e offerte all’occhio, per lo più avido e curioso, del lettore. Naturalmente Dostoevskij non poté fare a meno di dire la sua al riguardo, e di dirla secondo il suo solito, ovvero attraverso l’annientamento del canone e il rovesciamento degli schemi precostituiti. Il risultato sta in questo romanzo breve stranamente compatto per la scrittura dostoevskiana, con pochi personaggi e pochissime linee narrative minori, capace tuttavia di andare oltre la banalità del soggetto e arrivare a soluzioni forse impreviste dallo scrittore stesso, sicuramente imprevedibili per il suo pubblico.
Arricchisce il volume "La moglie di un altro e il marito sotto il letto", un "divertissement" composto secondo i ritmi e le gag del "vaudeville" e con una struttura teatrale, in cui seppure la figura del marito cornuto rispetti i canoni in voga nell’Ottocento, la presenza del male nel mondo e il suo costante tentativo di “sporcare” e violare l’innocenza si manifestano con forza.

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