«COLAPESCE E GUARRACINO»: Filastrocche per imparare a trasformare la terra e dominare sui pesci del mare, ma senza esagerare

«COLAPESCE E GUARRACINO», due filastrocche di Mimmo Mòllica per imparare a trasformare la terra e dominare sui pesci del mare, ma senza esagerare. Colapesce e il Guarracino, due 'supereroi' a guardia del delicato ecosistema, minacciato dall’inquinamento e dall’inesorabile degrado marino, causato dall’uomo e dalle sue attività sbagliate, sversando e immettendo nel mare sostanze tossiche molto difficili da degradare: tossiche e cancerogene. Come il DDT, capace di alterare le funzioni ormonali e i processi riproduttivi in numerose specie del Mediterraneo: pesci spada, tonni rossi, stenelle striate, tursiopi, delfini e balenottere.

Altra enorme iattura sono la plastica e i rifiuti plastici che vengono a contatto con mammiferi marini, pesci, uccelli e tartarughe, sia in superficie che nelle profondità marine. Molte di queste creature finiscono per ingerire quantità di plastica, scambiandola per cibo. Ciò provoca la morte dell’animale per ostruzione del tratto digestivo e conseguente inedia o soffocamento.

Se Colapesce ‘sorregge la colonna’ del delicato ecosistema, minacciato dall’inesorabile degrado dell’ambiente marino, il Guarracino si fa testimone e attore protagonista di una commedia dell’arte destinata a denunciare al mondo la distruzione dell’ecosistema marino e delle risorse ittiche; la sempre maggiore rarefazione delle specie ittiche, le minacce, la violenza!
Nelle due filastrocche di Mimmo Mòllica fanno la loro autorevole apparizione due ‘supereroi’ del mondo poetico-musicale: Lucio Dalla e Fabrizio De Andrè. L’uno e l’altro hanno cantato «Così stanno uccidendo il mare. Così stanno umiliando il mare» (L. Dalla, Com’è profondo il mare). «Ma voi che siete uomini, sotto il vento e le vele, non regalate terre promesse a chi non le mantiene» (F. De André, Rimini, 1978).

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