L'implacabilità dell'oggetto: tracce di quotidianità
Tracce di quotidianità diventa ora un libro d’arte virtuale, il primo di una lunga serie che rivelerà tutto il potenziale dell’espressività figurativa e creativa dell’artista Paola Scialpi. Questo prima libro d’arte virtuale si avvale di due autorevoli contributi di Lucio Galante ed Eliana Forcignanò.
“Non sfuggirà, infatti, all’osservatore che la quotidianità può riguardare la vita di ogni giorno, i sentimenti e le passioni, i ricordi e i sogni, i momenti tragici e quelli felici. Paola mi ha confessato che queste opere sono nate in un periodo che l’ha vista costretta all’immobilità, una di quelle condizioni che possono indurre a riflettere proprio sui temi dell’esistenza e della vita. La cosa mi è parsa del tutto normale, perché da sempre vita e arte sono state legate” (dal testo critico di Lucio Galante)
“L’oggetto è implacabile: ci condiziona, ci limita ci sopravvive, ma noi accettiamo perché esso ci accompagna e dell’oggetto cerchiamo rappresentazioni e fogge che ne trascendano la mera materia. Che trascorra così una splendida domenica pomeriggio d’inizio primavera, riflettendo sugli oggetti che Paola Scialpi ha dipinto in una dimensione di trascendenza che è una sorta di mitopoiesi, giacché il mito è portatore di segni, ma soprattutto di simboli. Il tocco di Paola Scialpi, ora più chiaro e deciso, ora più leggero e sfumato, è in ogni caso ricorsivo: i suoi oggetti sono vortici che schiudono i battenti di abissi dinamici, di storie in cui l’osservatore è avviluppato per quel thaumazeîn che la realtà sempre suscita nello stato di sospensione artistico” (dal testo critico di Eliana Forcignanò Dottore di ricerca in scienze della mente e delle relazioni umane e poetessa)
Info link
http://paolascialpi.blogspot.com/
“Non sfuggirà, infatti, all’osservatore che la quotidianità può riguardare la vita di ogni giorno, i sentimenti e le passioni, i ricordi e i sogni, i momenti tragici e quelli felici. Paola mi ha confessato che queste opere sono nate in un periodo che l’ha vista costretta all’immobilità, una di quelle condizioni che possono indurre a riflettere proprio sui temi dell’esistenza e della vita. La cosa mi è parsa del tutto normale, perché da sempre vita e arte sono state legate” (dal testo critico di Lucio Galante)
“L’oggetto è implacabile: ci condiziona, ci limita ci sopravvive, ma noi accettiamo perché esso ci accompagna e dell’oggetto cerchiamo rappresentazioni e fogge che ne trascendano la mera materia. Che trascorra così una splendida domenica pomeriggio d’inizio primavera, riflettendo sugli oggetti che Paola Scialpi ha dipinto in una dimensione di trascendenza che è una sorta di mitopoiesi, giacché il mito è portatore di segni, ma soprattutto di simboli. Il tocco di Paola Scialpi, ora più chiaro e deciso, ora più leggero e sfumato, è in ogni caso ricorsivo: i suoi oggetti sono vortici che schiudono i battenti di abissi dinamici, di storie in cui l’osservatore è avviluppato per quel thaumazeîn che la realtà sempre suscita nello stato di sospensione artistico” (dal testo critico di Eliana Forcignanò Dottore di ricerca in scienze della mente e delle relazioni umane e poetessa)
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Paola Scialpi