Il vecchio e i fanciulli

Romanzo d'ambientazione tipicamente sarda, come molta della produzione di Deledda, che si svolge nell'ovile di un pastore, Melis, dove giunge un misterioso ragazzo, Luca, che si offre come inserviente. Per affinità di temi, personaggi e ispirazione, questa prova narrativa della scrittrice nuorense è stata spesso letta dalla critica in simmetria parallela con un romanzo di quasi trent'anni prima,Il vecchio della montagna (1900).
Dall’incipit del libro:
Da cinque mesi il vecchio proprietario Ulpiano Melis cercava inutilmente un servo per il suo ovile: tutti erano alla guerra, ed i padroni che ancora ne avevano uno, si guardavano bene dal lasciarselo pigliare.
Durante l’inverno, il vecchio Ulpiano aveva fatto tutto da sé, nell’ovile, ma con l’avvicinarsi della buona stagio- ne e lo sgravarsi delle pecore, la cosa diventava sempre più difficile: ed ecco, ai primi di quaresima, come invia- to da Dio, si presentò un giovine in cerca di lavoro.
Era alto, con le spalle quadrate, i piedi e le mani da gigante; ma dal viso liscio, sebbene guarnito di forunco- li, quasi a metà occupato dai grandi occhi neri e dalle foltissime sopracciglia che andavano a perdersi sotto i capelli ondulati, si sarebbe giudicato un bambino. Vesti- va bene, di fustagno marrone; aveva le scarpe nuove, ed uno zaino invece di bisaccia. Il vecchio Ulpiano cominciò ad interrogarlo:
— Di dove sei?
— Di Arbius, – rispose il giovine, guardando verso i monti dove biancheggiava come un rimasuglio di neve questo piccolo paese di pastori.
— Ho un compare, ad Arbius, Francesco Stefano Fa- rina: lo conosci?
— Lo conosco. Era compare anche del mio povero padre.
— Tuo padre è morto?
— È morto da tre settimane: il giorno dopo è morta anche mia madre. Anche un mio fratello è morto in guerra.

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