Non sono razzista, ma: La xenofobia degli Italiani e gli imprenditori politici della paura
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- Autore
- Luigi Manconi
- Editore
- Feltrinelli Editore
- Pubblicazione
- 14/09/2017
- Valutazione
- 1
- Categorie
Ma ormai è entrata in crisi l’interdizione morale nei confronti di parole e atti xenofobi, che aveva costituito una sorta di presidio linguistico e culturale, ma anche sociale e politico, rispetto al ricorso a pratiche di esclusione e discriminazione. Forse davvero sta cadendo il tabù del razzismo nella società italiana.
Luigi Manconi e Federica Resta lanciano un grido d’allarme in questo pamphlet di grande urgenza: l’intolleranza etnica ha trovato spazio nel discorso pubblico e nella sfera politica, legittimando comportamenti fino a ieri censurati, grazie a figure pubbliche che fanno del proprio ruolo istituzionale (come nel caso del vicepresidente del Senato Roberto Calderoli) una risorsa significativa di produzione e legittimazione dell’ostilità sociale nei confronti dello straniero.
Manconi e Resta dimostrano che queste figure pubbliche corrispondono a un tessuto in crescita di piccoli e grandi imprenditori politici dell’intolleranza, capace di produrre anche casi paradossali di “razzismo democratico”, come i Centri di identificazione e di espulsione per stranieri irregolari, un sistema incompatibile con diversi princìpi costituzionali, eppure tollerato dalle istituzioni. Un libro fondamentale per evitare l’errore di indugiare nel “peccato dell’indifferenza”.
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Recensioni e articoli
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Non sono razzista, ma — Mangialibri
Ormai “non sono razzista, ma” è un’unità lessicale, una frase tipica, una locuzione italiana. Si può serenamente affermare che l’Italia non è razzista, fermo restando che all’interno dell’Italia si ritrovano forme e manifestazioni di razzismo. In aumento. Esemplificate da titoli stereotipati e pregiudiziali sulla carta stampata, da un’aggressiva strategia discorsiva di canali Leggi tutta la recensione
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