Lettere a un giovane poeta
In questo volumetto presentiamo due lettere che Virginia scrisse nel 1932 a John Lehmann, collaboratore e poi direttore della casa editrice. La questione al centro della prima nasce da una domanda dello stesso Lehmann: «Dove sta andando la poesia, o è morta?». Virginia, in quel momento particolarmente reattiva, scrive una lettera piuttosto vivace al Giovane Poeta. Per dare una lezioncina al suo interlocutore, articola una serie di considerazioni molto interessanti sul lavoro di scrivere, sulla differenza fra prosatori e poeti, sulla ricchezza di autori e opere che l'Inghilterra può vantare e che sono ormai parte di tutti. Tutto un altro il tono della seconda lettera. Virginia, forse pentita e con un diverso stato d'animo, riscrive dopo pochi giorni al Giovane Poeta: fra accenni ad altre questioni letterarie chiude quasi materna: «Per piacere guarisci presto [...] Leonard si unisce a me per ringraziarti della tua lettera». La burrasca è passata, è tornato il sereno.
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La stanza di Jacob
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Virginia Woolf
La Signora Dalloway (Classici)
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Questo originalissimo romanzo fantastico, dai ritmi vivaci e dai toni sempre cangianti, caratterizzato da una scrittura brillante e spontanea che pur non rinuncia a farsi densa e raffinata, racconta la vita di Orlando, un aristocratico eccentrico, generoso, sincero, diviso tra l’amore per la natura e quello per la letteratura. Orlando ha una dote: non invecchia; così, nel corso della sua ...
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Virginia Woolf
Qui è rimasto qualcosa di noi. Diari di viaggio in Gran Bretagna (Classici)
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