Epistolario di Urbano Rattazzi: Volume primo 1846 - 1861
La pubblicazione dell'Epistolario di Urbano Rattazzi, come ricorda Giuseppe Talamo nella Presentazione del volume, è stata l'ultima preoccupazione di Carlo Pischedda che l'ha ideato e impostato mentre ancora attendeva alla cura dell'Epistolario di Cavour, avvertendo la necessità di seguire parallelamente la figura di chi, come Rattazzi, era stato legato, per tanti motivi, fino alla conclusione del movimento unitario, alla politica del conte. L'Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano ha voluto mantenere l'impegno dello studioso e dell'Istituto stesso mandando ora alle stampe il primo dei tre volumi previsti, affidandolo alle cure di Rosanna Roccia, le cui qualità di studiosa e le cui capacità realizzatrici si sono già ampiamente manifestate in numerose opere e soprattutto nell'edizione dell'Epistolario cavouriano, in collaborazione con Pischedda e poi da sola. Il corpus degli autografi rattazziani, raccolto, selezionato e ordinato da Pischedda in lunghi anni di studio e difficoltosa ricerca, integrato con alcuni ritrovamenti recenti, pur se lacunoso e discontinuo, consente una migliore conoscenza sia di Rattazzi sia di diversi suoi corrispondenti, anche attraverso i laboriosi intrecci tessuti dalla curatrice con altre testimonianze disponibili e con la corrispondenza d'ufficio. Questo primo volume abbraccia gli anni 1846-1861: anni intensi ove l'ordito di una non brillante scrittura rivela legami parentali, di amicizia o di collaborazione, nonché singolari rapporti con sovrani e principi e ministri, protagonisti autorevoli della Storia di cui l'epistolografo alessandrino è, a fasi alterne, esponente di primo piano, o interessato osservatore. Dalle lettere qui raccolte e dal loro puntuale commento, insomma, si ricava non solo una ricostruzione più ricca del rapporto tra Cavour e Rattazzi ma anche una migliore conoscenza del dibattito politico dell'ultimo decennio del regno sardo e degli inizi del regno d'Italia.
Rosanna Roccia, già direttore dell'Archivio Storico della Città di Torino, membro della Commissione Nazionale per la pubblicazione dei Carteggi del Conte di Cavour, della Deputazione Subalpina di Storia Patria, del Comitato scientifico del Centro Studi Piemontesi, ha ideato e diretto collane editoriali e pubblicato edizioni di documenti e saggi di storia subalpina con particolare attenzione ai temi risorgimentali. Ha collaborato lungamente con Carlo Pischedda all'edizione dell'Epistolario cavouriano, di cui sta curando i volumi conclusivi.
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