Dinamite

Giovannino è un bambino gracile, malaticcio che vive, in una piovosa notte di Settembre, la drammatica esperienza della morte della sorella.

Manifesta presto le sue spiccate doti creative, soprattutto, come risposta alla maestra e ai compagni di scuola che l’hanno sempre deriso e isolato.

La famiglia, dopo il tragico evento, traslocherà in una casa poco distante dalla loro vecchia e umida abitazione.

Durante i festeggiamenti per l’inaugurazione del nuovo appartamento, Giovannino rivede la cugina, di nove anni più grande, ed inizia a provare delle strane emozioni.

Ella prevaricherà sul suo corpo; il ragazzetto sarà vittima di abusi sessuali e ciò lo porterà, per molto tempo, ad un mutismo quasi cronico.

Tra i vicoli e le aiuole del cortile del nuovo condominio, il piccolo adolescente farà amicizia con i fratelli Daniele e Claudio, suoi coetanei.

Un pomeriggio, in modo del tutto casuale, scoprirà le violenze che il padre dei due fanciulli infliggerà, lasciandone evidenti lividi ed ematomi, sui loro esili corpi.

Una crudeltà che avrà un risvolto tragico per la moglie.

Perderà la vita a causa della ferocia del marito che, dopo l’omicidio, si consegnerà alle forze dell’ordine. Giovannino non rivedrà più i due amici.

A distanza di mesi, riflettendo sulle proprie esperienze, si accorgerà che, in concomitanza di alcuni avvenimenti pregni di un certo grado di brutalità, come segnati dal destino, si paleseranno delle deflagrazioni, degli scoppi, delle esplosioni assordanti riconducibili al rumore della detonazione di una dinamite.

A volte saranno frastuoni interiori, ma spesso si delineeranno, attraverso lo sbattere irruento di porte o il fragore sontuoso del vento, come veri segni sonori che si accorderanno con i momenti più tormentati della sua vita.

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