Eugenia Grandet
In questo racconto lo spazio ha una funzione narrativa. Ha un ruolo determinante e sono privilegiati gli interni. Analizza il punto di vista Il narratore è estraneo alla vicenda: descrive in terza persona e si tiene fuori dalla storia.
M.Grandet M. Grandet godeva a Saumur di una reputazione le cui cause e i cui effetti non possono essere valutati appieno da chi non abbia vissuto, poco o molto, in provincia. Lo chiamavano papà Grandet, nel 1789 era un agiato bottegaio che sapeva leggere, scrivere e fare di conto. Durante il Consolato il bravo Grandet, diventò sindaco, amministrò bene, vendemmiò meglio. Però Napoleone non amava i repubblicani: sostituì così : M. Grandet, del quale si diceva avesse portato il berretto frigio, con un latifondista, un uomo con la particella nobiliare, un futuro barone dell'impero. M. Grandet lasciò la carica municipale senza rimpianti. Parlava poco. In genere esprimeva le sue idee mediante brevi frasi sentenziose pronunciate con voce dolce. Dopo la rivoluzione, epoca durante la quale si era fatto notare, se doveva parlare a lungo o sostenere una discussione, il brav'uomo cominciava a balbettare in modo penoso. Quel suo balbettare, l'incoerenza del discorso, il flusso di parole in cui annegava il suo pensiero, l'apparente mancanza di logica, attribuiti a scarsa istruzione, erano simulati. Del resto, quattro frasi, esatte come formule algebriche, gli servivano di norma ad affrontare, a risolvere tutte le difficoltà della vita e degli affari: “Non so se posso, non so se voglio, si vedrà”. Non diceva mai “si” o “no” e non scriveva. Quando gli parlavano ascoltava impassibile, appoggiando il mento sulla mano destra e il gomito destro sul dorso della mano sinistra e su ogni faccenda si faceva e si formava delle opinioni sulle quali non tornava più. Rifletteva a lungo sul piccolo affare. Non andava mai a trovare nessuno, non voleva ricevere ne avere gente a cena; non faceva mai rumore e sembrava economizzare su tutto, anche su i movimenti. Quando era in casa di altri non toccava nulla per rispetto innato della proprietà. Malgrado la dolcezza della voce, il linguaggio e le abitudini da bottaio venivano fuori soprattutto quando era in casa, dove si controllava meno che altrove.
Condividi questo libro
Recensioni e articoli
Non ci sono ancora recensioni o articoli
Altri libri di honore de Balzac

La ricerca dell'assoluto
Questo romanzo di Balzac ha molti temi: parla di famiglia, di ricchezza e povertà, di scienza e di fede, di determinazione e di ossessione. Quando il capofamiglia dei Claës, Balthazar, decide di dedicarsi anima e corpo all’alchimia, il destino di sua moglie e dei suoi figli cambia per sempre. L’ossessione per la ricerca dell’assoluto, la sostanza comune a tutte le creazioni, porterà la sua ...
Honoré de Balzac — D'Anza Editore
LA RAGAZZA DAGLI OCCHI D’ORO (Edizione Tradotta e Illustrata): Quando Balzac dipinse con le parole la passione, l’arte e i segreti di Parigi.
Nella Parigi della Monarchia di Luglio, che Balzac descrive come un “inferno” moderno dove tutto non è che corsa all’“oro e al piacere”, si muove una figura archetipica del suo tempo: Henri de Marsay. Giovane dandy dalla bellezza androgina e dal cinismo assoluto, è uno dei membri della temibile e segreta Histoire des Treize , una confraternita di uomini potenti che si sono posti al di ...
Honoré de Balzac
Addio
Apparso per la prima volta nel 1830, ma rivisto dallo scrittore fino all'ultima edizione del 1846, "Addio" resta tra i racconti più affascinanti eppure meno noti di Balzac. Sullo sfondo della narrazione, ma al centro della storia, sta la celebre battaglia della Beresina (1812), nella quale la Grande Armata di Napoleone, durante la ritirata di Russia, subì gravi perdite. In seguito a quella ...
Honoré De Balzac
Un tenebroso affare
In Un tenebroso affare siamo immediatamente catapultati in una vicenda di cronaca nera, il tentato omicidio ai danni di Napoleone Bonaparte. Balzac mostra a pieno le sue doti narrative e descrittive: indagini, intrighi della giustizia e un processo che mette in scena una società intera, dal popolo ai piani alti delle istituzioni, in una Parigi sapientemente delineata, carica di paesaggi e ...
Honoré De Balzac — Edizioni Theoria
Piccole miserie della vita coniugale
Quest’opera del 1847, ricca di sentenze ironiche e pungenti, riprende alcune tematiche già sollevate nella Fisiologia del matrimonio (1829), e illustra al meglio l’indole di Balzac quale osservatore e studioso delle passioni umane caratteristiche dell’universo femminile, soprattutto in relazione ai precetti e agli obblighi imposti dall’istituzione matrimoniale. L’autore propone una miscela di ...
Honoré De Balzac — Edizioni Theoria