I giorni non si scavalcano: Leonardo Bundu, il romanzo di un pugile

Leonard Bundu ha sempre combattuto, ancora prima di mettere piede sul ring. Nato in Sierra Leone da madre italiana, a otto anni si ritrova orfano di padre e cresce in un Paese perennemente sull’orlo della guerra civile, in cui vivere è molto rischioso se non sei capace di stare al tuo posto, figurarsi se il tuo posto non sai quale sia. Per questo viene spedito a Firenze, dove incontra la boxe e Alessandro Boncinelli, maestro di pugilato e di vita. Leonard è un talento naturale ma grezzo, allergico alla disciplina, che la sera tira pugni a un sacco più per sentirsi come il suo eroe Bruce Lee che in cerca di vera gloria. Incontro dopo incontro, però, a ventidue anni sembra aver trovato la strada: entra nella Nazionale guidata da Patrizio Oliva, nel 2000 arriva alle Olimpiadi di Sidney.
Ma Leonard sui binari non ci sa stare, e all’ennesimo rovescio della vita crolla al tappeto: invece di rialzarsi sprofonda sempre più in basso, fino a perdere tutto. Poi, a trent’anni compiuti, incontra Giuliana: la donna giusta, quella con cui ricominciare da capo, costruire una famiglia e raggiungere traguardi che prima sembravano lontanissimi.
Dopo aver danzato con i suoi demoni Leonard trova il proprio equilibrio e non si ferma più, arrivando fino al titolo di campione europeo dei pesi Welter e, nel 2014, al ring di Las Vegas per la sfida al titolo mondiale. I giorni non si scavalcano è un romanzo teso e dritto come un pugno, una storia d’amore e di sudore, di pace e di guerra: la storia di un ragazzo che ha dovuto affrontare tante prove e che ha lottato coraggiosamente per risalire le pareti del pozzo, rivedere la luce e diventare un uomo.

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