I racconti di Sebastopoli: Nuova edizione con biografia, approfondimenti sull'assedio e note esplicative per una migliore comprensione del testo
Questi tre racconti, diversissimi tra loro nella struttura narrativa, con pagine poi riprese in “Guerra e pace”, rappresentano una svolta nella concezione e nella descrizione stessa della guerra. Si può definire eroe il vecchio soldato che va incontro al nemico senza esitare, solo perché ad ogni assalto si scalda lo stomaco con sorsate di acquavite, fin quasi a barcollare? Ed è vigliacco il nobile ufficiale che si getta col ventre nel fango nel sentire fischiare una palla di cannone destinata poi a cadere a parecchia distanza da lui? Come dice lo stesso Tolstoj alla fine del secondo racconto, nessuno dei personaggi conosciuti è l’eroe della storia, e se proprio un eroe dev’esserci, questo va ricercato nella verità. Al di là di questo, resta la follia umana che, nel caso della guerra di Crimea, ha lasciato sul campo oltre 250.000 russi tra soldati, marinai e civili, 6.000 soldati francesi, 3.000 inglesi e 2.000 piemontesi (al conflitto prese infatti parte anche il regno di Sardegna che si unì all’alleanza anglo-francese).
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