Filò

Filò esplora temi di memoria, famiglia, politica e cambiamento attraverso una serie di riflessioni e racconti personali.
Il protagonista riceve la notizia della morte della madre, Ilaria, un evento che diventa un viaggio nei ricordi, evocando la sua giovinezza, il coinvolgimento politico e le dinamiche familiari.
Attraverso il processo di riordino della casa di famiglia, il protagonista scopre una serie di documenti, diari e fotografie che rivelano dettagli sconosciuti sulla storia dei suoi antenati. In particolare, emergono le vicende del quadrisavolo Filomeno De Prosperis, noto come "Filò", le cui ricerche genealogiche effettuate dal nonno Giulio nel 1960 svelano una ricca eredità di memorie.
La narrazione alterna riflessioni sul presente e flashback sul passato, delineando un quadro complesso di esperienze personali e collettive. Il protagonista riflette sul proprio impegno politico durante gli anni universitari, il rapporto con il partito comunista e le sfide affrontate nel bilanciare le aspirazioni personali con le responsabilità sociali.
Il libro affronta anche il tema del cambiamento attraverso la descrizione dello sviluppo e della privatizzazione dell'aeroporto di Capodichino, simbolo negli anni 70 delle trasformazioni economiche e politiche della città. Questo contesto storico e sociale diventa uno sfondo significativo per le riflessioni del protagonista.
"Filò" è un'opera che invita il lettore a considerare l'importanza della memoria storica e familiare, la complessità delle identità personali e collettive, e la continua evoluzione delle città e delle comunità. Attraverso una narrazione intima e riflessiva, l’autore offre uno spaccato profondamente umano delle sfide e delle speranze che definiscono la nostra esistenza.

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