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Lo Struzzo
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Recensioni e articoli
Commento a Lo struzzo di Emanuele Ponziano — Paolo Galli
• Grazie all'autore per averci donato a tutti noi lettori un racconto formato regalo di terre e profumi lontani. Dei racconti letti forse questo è quello che ho trovato scritto con più cura e dovizia di particolari. Una scrittura passionale che penso accenderebbe il cuore, e stimolerebbe l'entusiasmo anche del più refrattario a lasciarsi andare e nello stesso tempo 'possedere' da una storia. Una bella storia d'amore che permette di sperimentare paesaggi e orizzonti nuovi, attraverso la mano ferma di chi quei posti li ha davvero respirati e non solo ricercati, e che sa tratteggiare con maestria momenti esaltanti e di suspence, con pause di profonda pace e sereno dialogo. La cosa che io personalmente penso di aver individuato nel racconto è una numerologia: il 2, cioè il doppio. Due gli amanti che dialogano, due i racconti che si sovrappongono, la vita e la morte che si inseguono ( a detta dello stesso autore)per cercare avvolte di fondersi e altre di divorarsi, e due le vite che si stanno consumando, quella precedente alla cecità e quella durante la cecità. Un simbolo per indicare che la storia descritta è frutto di un personaggio inventato, anche se tanto potrebbe esserci di personale, e appunto il suo autore; e ovviamente fra l'autore stesso e il suo pubblico. L' immedesimarsi poi in tal modo nei panni di una persona non vedente e renderlo così credibile è sicuramente quello che fa amare questo racconto, che in fondo non è solo un racconto, ma che mi ha dato la sensazione che potesse andare avanti per molto tempo ancora e ancora alla stregua di un romanzo. Leggi tutta la recensione
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romanzo ben scritto, scorrevole, affascinante — susy brichieri
ho letto con piacere il libro. Vorrei precisare che la scelta della forma di dialogo è molto impegnativa ma che l’autore è riuscito ad usare questa tecnica con estrema competenza al punto che sembra quasi di apprezzare le due/3 voci narranti. la trama e avvincente e ti spingi a leggere tutto d’un fiato per arrivare alla conclusione. Si evince l’amore per la professione di medico dell’autore che ci introduce con linguaggio semplice ( cosa difficile per un medico..) ma competente e chiaro agli aspetti della psicanalisi ed ai rapporti paziente- medico. Precisa e avvincente la descrizione dei luoghi visitati che si intreccia, senza appesantire, alla dinamica del racconto e del dialogo. Cenni alla famiglia sono inseriti bene ed al punto giusto: tutti gli elementi si fondono e si completano in armonia. Il finale della storia è auspicabile ma non scontata e ti lascia con il fiato sospeso. In ultimo devo sottolineare il riferimento alla Versilia , soft ma per me incisivo che mi ha riportato alla mente “Briosche Bomboloni e Pizza” tipico degli anni della mia gioventù passata in Versilia. Susy Brichier
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In questo racconto il personaggio narra fatti e le immagini che si susseguono come in un caleidoscopio per arrivare ad una più profonda conoscenza di se stesso. Il libro è piacevole si legge bene. — Lorenzo Vannini
Per chi avesse letto anche i suoi racconti precedenti, potrebbe apparire un po' ripetitivo.
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