Al Polo Nord: con Introduzione e Note di Anna Morena Mozzillo
1) Un’ Introduzione, corredata di una sezione sulla vita e le opere dell’Autore.
2) Una sezione dedicata alle Note, 332, che chiariscono i termini stranieri o gergali presenti nel testo, come pure le tante voci storiche, geografiche, tecniche, nautiche e naturalistiche.
Nella Prefazione, scritta in prima persona, lo scrittore immagina che un enigmatico personaggio gli faccia visita, presentandosi come lo scozzese Harry Mac-Doil. Questi dichiara di essere stato il primo a vedere il Polo e di avere documenti interessanti che lo provano. Confidando nella bravura dello scrittore, che ha già ammirato negli altri romanzi precedenti sugli stessi argomenti, gli affida detti documenti, per provare “che degli uomini erano riusciti a raggiungere il polo, quell’estremo punto della terra così tenacemente cercato per oltre tre secoli da tutte le nazioni marinaresche dell’Europa e dell’America”. Mac-Doil, creduto pazzo da tutti coloro ai quali ha raccontato le sue avventure, desidera che lo scrittore componga una nuova opera che spinga anche altri a tentare l’impresa che a lui è riuscita, pur se gravida di tante sofferenze. L’ “io narrante” è ben felice di studiare le carte ingiallite che lo scozzese gli consegna e di approfondire la vicenda attraverso un colloquio che avrà con lui due giorni dopo il loro primo incontro, prima che Mac-Doil parta per Alessandria d’Egitto o il Cairo, luoghi dove la sua salute potrà trarre giovamento dal clima più caldo. Dal capitolo I in poi la narrazione si svolge in terza persona; i due cacciatori di lontre, Mac-Doil e il suo amico Sandoë, insieme al cane Kamo, uno splendido molosso tibetano, stanno facendo il loro lavoro su un’isola disabitata del Mar Glaciale Artico, quando sentono forti gorgoglìi e strani sibili provenienti dal mare...
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