Un trucco di Fata Morgana: Canzoni e ballate d'amore (Neogotico)

Spiriti liberi, coltissimi ma altrettanto scaltri, infidi e maledetti, spesso messi all’indice dal clero, i poeti erranti medievali conoscevano l’arte di parlare al cuore con maestria, delicatezza e soavità e le belle castellane, appena udivano del loro arrivo, li accoglievano e li ospitavano con tutti gli onori (specie quando i loro mariti erano impegnati fuori sede nei soliti cruenti affari) curiose di sentire le loro intriganti e struggenti composizioni che trattavano la passione, l’amore, la follia e la morte. E, per far vibrare il cuore alle dame (i cantastorie lo sapevano) bisognava narrar in maniera senz’altro raffinata e complice amori torbidi e disperati, tragici e lacrimevoli.
È questa la tradizione che da tanti anni Paolo Fiorindo (fine pittore e grafico neogotico veneziano) ama e coltiva con passione da redivivo troubador; e in queste “paginette” ne offre un primo assaggio...
Certe arti, mie care e appassionate fanciulle, rimangono intatte e mantengono il loro fascino in ogni tempo. E la più intrigante è, oggi come nei secoli arcani del Medioevo, lo scrivere e il cantar d’amore.

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