La Montagna d'Oro (Il treno volante): con Introduzione e Note di Anna Morena Mozzillo
1) Un’ Introduzione, corredata di una sezione sulla vita e le opere dell’Autore.
2) Una sezione dedicata alle Note, 125, che chiariscono i termini stranieri o gergali presenti nel testo, come pure le tante voci storiche, geografiche, tecniche e naturalistiche.
La storia comincia il 15 agosto dell’anno 1900. Il tedesco Ottone Steker e il suo amico greco Matteo Kopeki arrivano in nave a Zanzibar per organizzare una spedizione nell’interno del continente; il greco infatti è stato chiamato in aiuto dal suo vecchio amico arabo El-Kabir e a sua volta ha pensato di rivolgersi al tedesco perché questi ha costruito un dirigibile capace di portare un peso di diciotto tonnellate (da cui il titolo “Il treno volante” con cui fu anche pubblicato il romanzo). El-Kabir racconta a Ottone quanto Matteo già sa: l’arabo è venuto in possesso di un manoscritto; il documento contiene una richiesta di aiuto da parte di un inglese, John Kambert, che un anno prima era partito per un’esplorazione nei dintorni del lago Tanganica, ma era stato catturato e reso schiavo da una tribù indigena. A chi fosse riuscito a salvarlo, l’inglese prometteva le immense ricchezze nascoste nella cosiddetta “Montagna d’oro”, un misterioso monte di cui solo Kambert conosce l’ubicazione. L’arabo non ha potuto organizzare una spedizione perché l’interno del paese è controllato dalle feroci bande dei soldati di Mirambo, ma un dirigibile potrebbe essere la soluzione. I due amici, decisi a tentare l’impresa, per quanto impegnativa e pericolosa, hanno portato con loro numerose casse contenenti un aerostato smontato, che essi ricomporranno nella casa di El-Kabir. La situazone però si complica perché la notizia della “montagna d’oro” è trapelata, e ad essa si interessa anche il potente Altakir, che anzi è già partito alla volta del lago Tanganica, con numerosi uomini e mezzi. Altakir poi corromperà anche il sultano del villaggio di Mhonda, per cui i nostri dovranno vedersela con numerosi nemici. Il tedesco però è fiducioso nella loro superiorità tecnologica, e infatti il dirigibile si dimostra un mezzo versatile e utilissimo per compiere grandi distanze in poco tempo e per sfuggire agli agguati delle tribù ostili che incontreranno durante il viaggio...
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