Gli scorridori del mare: con Introduzione e Note di Anna Morena Mozzillo
1) Un’ Introduzione, corredata di una sezione sulla vita e le opere dell’Autore.
2) Una sezione dedicata alle Note, 187, che chiariscono i termini stranieri o gergali presenti nel testo, come pure le tante voci storiche, geografiche, tecniche e naturalistiche.
La storia comincia nell’agosto dell’anno 1832, come ci chiarisce l’Autore fin dalla prima riga del primo capitolo; il brigantino “Garonna” si dirige verso le coste dell’Angola per risalire il fiume Coanza e raggiungere il villaggio del re Pembo, che, come tanti altri capi indigeni, combatte contro le altre tribù dei territori limitrofi per catturare i nemici e venderli come schiavi agli europei che si dedicano a questo triste commercio.
Salgari si era già interessato dell’argomento nell’altro suo libro “I drammi della schiavitù”, del 1896, ambientato nel 1858, come lo stesso Autore afferma nel terzo capitolo, definendo anche “veridica” la storia. I luoghi del romanzo sono ugualmente nell’Africa occidentale, fra Guinea, Angola, Gabon, dove un tempo gli schiavi neri catturati nelle zone interne venivano condotti sulle coste e ammassati nelle navi che dovevano portarli nelle Americhe, per lavorare come schiavi nelle immense piantagioni. Soprattutto nel IV capitolo, intitolato “La tratta”, Salgari prende posizione contro lo schiavismo con parole veementi e appassionate. Ne “Gli scorridori del mare” lo scrittore non denuncia apertamente il “mostruoso” commercio di “carne umana”, ma bastano poche note o qualche aggettivo usato sapientemente per manifestare il suo sdegno verso questa spietata forma di sfruttamento. Inoltre il personaggio di Bonga, il re della tribù dei Cassenga, fatto prigioniero e destinato in un primo momento ad essere venduto con gli altri, salvo poi essere ‘liberato’ dal capitano Solilach, che nutre per lui una certa ammirazione, è sempre presentato positivamente, come un fiero e nobile eroe, dall’inizio alla fine del romanzo.
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