Sull'Atlante: con Introduzione e Note di Anna Morena Mozzillo
1) Un’ Introduzione, corredata di una sezione sulla vita e le opere dell’Autore.
2) Una sezione dedicata alle Note, 124, che chiariscono i termini stranieri o gergali presenti nel testo, come pure le tante voci storiche e geografiche.
I protagonisti della storia sono Michele Cernazè dei conti di Sawa, ex-magnate ungherese, che ha perso tutte le sue ricchezze al casinò di Montecarlo e si è arruolato nella Legione Straniera come ultima opportunità; il suo amico Enrico, un toscano che ha sempre la battuta pronta anche nelle circostanze meno favorevoli; il sergente Ribot, il militare che addestra i legionari, a volte fino allo sfinimento, ma per non destare sospetti, in quanto è il primo ad aiutare coloro che vogliono fuggire da quel luogo; la bella araba Afza, chiamata “il Raggio dell’Atlante”, che è amata da Michele ma anche dal maresciallo del bled, che vorrebbe farla sua sposa, non sapendo alcuni particolari che si sapranno poi nel corso della vicenda. Un ruolo importante riveste anche Hassi-el-Biac, il padre di Afza, mentre altri ruoli minori sono svolti dall’ungherese Steiner (stessa patria di Michele Cernazè), il “carnefice del bled”, come viene chiamato, dal sergente Bassot, il “vice-carnefice del bled”, dal marabuto (una specie di santone) Muley-Hari, da El-Madar, il capo dei beduini, dal maresciallo già citato, che odia il conte perché suo rivale in amore. La storia, dal ritmo incalzante, è ricca di colpi di scena (a volte al limite del verosimile), seguendo la fuga dei protagonisti attraverso il deserto algerino, incalzati dagli spahis, i soldati incaricati della loro cattura. Sulla catena montuosa dell’Atlante, mèta agognata poiché sinonimo di salvezza, in quanto abitata dalle tribù dei Cabili e dei Senussi, che possono aiutare i nostri con la forza dei loro assalti contro i Francesi, si svolgono le ultime scene della vicenda, che non è il solito lieto finale, presentando invece anche una nota amara.
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