LA VIORTE: Vita, avventure e quasi morte di Gransecchio Lunghigno

Scampato a disastrosi rovesci grazie ad inattesi colpi di fortuna, reduce da grandi amori e sopravvissuto ad altrettanto grandi dolori, infastidito unicamente dalla insistente presenza di Madama Senz'occhi che gli ronza intorno aspettando l'occasione propizia per afferrarlo e condurlo all'altro mondo, il quasi centenario Gransecchio Lunghigno trascorre le sue giornate cercando di mettere ordine fra i numerosi ricordi che gli si affollano alla mente e la sera sale in soffitta dove vengono a fargli visita le anime degli stramorti. Ma alla Sorte sembra che un'esistenza così tranquilla non gli si addica, e allora, avvalendosi di un figlio affarista e gaglioffo, di un nipote impunito e bombarolo e di una nipote nubile ma spesso gravida, lo precipita in un mare di guai. Con il cuore gonfio di pena Gransecchio si augura che Madama Senz'Occhi non indugi oltre e venga presto a liberarlo per sempre dalle sue pene, indossa un abito scuro adatto al trapasso e si distende sul letto in attesa della fine. Ma nel silenzio della notte sente piangere un bambino.

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