Coinquiline

Stefania si svegliò al fruscio della sua compagna di stanza, Lucinda, che stava armeggiando dentro il cassettone per i vestiti dopo essersi fatta una doccia. Stefania aprì leggermente gli occhi e guardò la sua compagna di stanza mentre si sedeva sul letto che era dall'altra parte della stanza. Non poteva fare a meno di guardare il bel corpo di Lucinda coperto solo da un paio di mutandine striminzite e un reggiseno di pizzo nero che a malapena riusciva a contenere le sue tette. Non sapeva perché, ma si ritrovò attratta da Lucinda. Non aveva mai guardato una donna in quel modo prima o aveva provato attrazione per una donna prima di Lucinda.
"Buongiorno Stefania, mi dispiace, ti ho svegliata?"
"Sì, l’hai fatto Lucinda, ma va bene, ho bisogno di alzarmi anche io." Stefania sentì un leggero formicolio attraversarle il corpo mentre osservava ogni movimento di Lucinda . Cercò di non fissare il suo bellissimo corpo, ma non riuscì a staccare gli occhi da lei.
"Ti piace quello che vedi, vero?" Chiese Lucinda.
Stefania sentì che la sua faccia cominciava a diventare rossa. "Um, cosa vuoi dire?"
Lucinda sorrise mentre si alzava e iniziava a camminare verso Stefania. "Ti ho vista fissare il mio corpo, ma va bene, non mi dispiace, penso che anche tu sia bella, Stefania."
Lucinda si sporse e fece scorrere dolcemente le sue dita sul braccio di Stefania, mandandole brividi nella spina dorsale. Stefania cercò di trattenersi dal rispondere, ma il suo corpo la tradì mentre lei inarcava la schiena.
"Ti piace essere toccata, non è vero Stefania? Dovremo prenderti un uomo per il tuo compleanno."
Stefania rispose rapidamente: "Troverò un uomo, non ho bisogno di aiuto, ma grazie per l'offerta".

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