Libro Café
Mistress
Svat mi ha chiamata nel suo ufficio dopo il nostro incontro con Angel. L'ufficio era buio perché erano passate le 10 di sera. Mi disse di chiudere la porta dietro di me.
"Inginocchiati."
L'ho fatto. La guardai in attesa.
"Hai riconosciuto che avresti fatto qualsiasi cosa se ti avessi aiutata a smarcare questo contratto?"
"Sì." La mia voce stava tremando.
"Di tua spontanea volontà, mi stai promettendo che farai qualsiasi cosa ti chieda, tranne che di essere danneggiata o causare danni agli altri?"
Mi sono fermata, ma solo per un momento. "Sì", risposi, con gli occhi puntati sul pavimento.
"Guardami."
L'ho fatto. Ho studiato ogni dettaglio - l'onda nei suoi capelli scuri e brillanti, il suo collo elegante e lungo, i suoi zigomi alti, l'accenno dei suoi seni da dietro il suo vestito griffato, la curva del suo polpaccio e l'arco del piede nei suoi dodici centimetri di tacco. L'ho studiato e lo volevo - lo desideravo più di ogni altra cosa che abbia mai voluto nella mia vita. Ero inginocchiata di fronte alla mia Dea.
Si sbottonò un altro bottone della camicetta e la tirò da parte, mostrandomi il suo reggiseno di pizzo e la parte superiore del suo petto.
"Vuoi questo?" chiese con tono autoritario.
Ero in ginocchio. Cosa dovevo fare se non confessare? "Lo voglio, più di ogni altra cosa."
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