E Jones creò il mondo (Fanucci Narrativa)

Nel XXI secolo i cittadini degli Stati Uniti sono guidati da un sistema teologico e filosofico chiamato ‘Relativismo di Hoff’, perfetta rappresentazione di un mondo in cui le persone non hanno nulla in comune e gli individui conducono le loro esistenze in un’intollerabile solitudine. Questa mancanza di unità permette al Governo di mantenere la sua struttura di potere e di soggiogare una popolazione la cui mancanza di emozioni impedisce di comunicare e di ribellarsi. La popolarità e il successo di Jones scaturiscono dalla sua campagna contro un misterioso plasma interstellare, una tipica rappresentazione aliena degli anni in cui il romanzo viene scritto, che infonde una nuova energia in una società stremata dal conformismo e dall’autorità. Jones ha dalla sua parte anche un particolare potere, una preveggenza limitata a un anno, che gli permette di leggere gli avvenimenti futuri quasi nella loro totalità.
Ricco di situazioni futuristiche e bizzarre, sospeso tra utopia e cupo pessimismo, il romanzo rivela una visione cinica dell’idealismo rivoluzionario che anticipa alcuni esiti del decennio successivo.

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Mangialibri

E Jones creò il mondoMangialibri

San Francisco, 2002. In un laboratorio statale è stato costruito un Rifugio che ricrea un ambiente extraterrestre: temperatura tra i 38 e i 40 gradi, vapore, atmosfera di ammoniaca, ossigeno, freon e metano, terreno melmoso composto da “acqua, minerali disciolti e polpa fungoide”. Qui vivono da decenni sette mutanti, che si sentono prigionieri di un’esistenza senza scopo. Sono Leggi tutta la recensione

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