Uno, nessuno e centomila: Ediz. integrale (Grandi classici)
Vitangelo Moscarda, chiamato dalla moglie Gengè, è un uomo ordinario. Ha ereditato un cospicuo patrimonio dal padre e vive di rendita. Un giorno la moglie Dida gli fa notare un piccolo difetto fisico di cui non si era mai accorto: il naso leggermente storto. Questa semplice e apparentemente innocua osservazione gli fa capire quanto gli altri abbiano una percezione di lui completamente diversa da quella che egli ha di se stesso. Da questo si origina in Moscarda il desiderio ossessivo di conoscere il suo vero “io”, distruggendo le centomila immagini di lui che hanno le persone che lo circondano. Un’idea folle che lo porta a compiere gesti tanto bizzarri che la moglie e il suocero, ritenendolo pazzo, tentano di farlo interdire. Moscarda viene avvertito di questo da Anna Rosa, un’amica di Dida, con la quale ha un rapporto di confidenza e che tuttavia, con gesto inspiegabile, durante un loro incontro gli spara, ferendolo. L’episodio induce tutti a credere che tra i due ci sia stata una relazione sconveniente, tanto che Moscarda ammette le sue colpe e dimostra profondo pentimento, indossando suo malgrado la maschera dell’adultero.La felicità giungerà estraniandosi dalla società
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Uno, nessuno e centomila
Pubblicato nel 1927 è il romanzo più tipico di Pirandello, quello in cui meglio si manifesta il nucleo fondamentale di quel particolare sentimento della vita e della società che sta alla base di tutta la sua grande opera teatrale. Vitangelo Moscarda si convince improvvisamente che l'uomo non è "uno", ma "centomila"; vale a dire possiede tante diverse personalità quante gli altri gliene ...
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Tutte le poesie
Poco dopo alzata la tela, Giulia, che sta presso la finestra più in fondo, con le spalle al pubblico, a guardar fuori, fa un atto di sorpresa e si ritrae; posa su un tavolinetto il lavoro a uncino che ha in mano e va a chiudere l'uscio a sinistra,in fretta ma cauta, poi attende presso l'uscio comune.
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Quando si è qualcuno
Poco dopo alzata la tela, Giulia, che sta presso la finestra più in fondo, con le spalle al pubblico, a guardar fuori, fa un atto di sorpresa e si ritrae; posa su un tavolinetto il lavoro a uncino che ha in mano e va a chiudere l'uscio a sinistra,in fretta ma cauta, poi attende presso l'uscio comune.
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Lazzaro
Giardino pènsile in casa di Diego Spina. La casa antica, modesta è a sinistra (dell'attore). Se ne vede di taglio la facciata, con un rustico portichetto spiovente, sorretto da colonnette, sotto il quale si vedono gli usci che immettono nelle stanze a terreno. Alto poco più d'un metro è in fondo un muro di cinta, rozzo, imbiancato di calce, con una cresta di pezzetti di vetro. A metà di questo ...
Luigi Pirandello
L'umorismo
Alessandro D'Ancona, in quel suo notissimo studio su Cecco Angiolieri da Siena, dopo aver notato quanto vi sia di burlesco in questo nostro poeta del sec. XIII, osserva: «Ma per noi l'Angiolieri non è soltanto un burlesco: bensì anche, e più propriamente, un umorista. E qui i camarlinghi della favella ci faccian pure il viso dell'arme, ma non pretendano di dire che in italiano bisogna ...
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La nuova colonia
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Luigi Pirandello