Pierre e Jean
“Ha una bella fortuna mio fratello, ha appena ereditato ventimila franchi di rendita.”
Lei sgranò gli occhi azzurri e cupidi:
“Oh! E chi glieli ha lasciati, la nonna o la zia?”
“No, un vecchio amico dei miei.”
“Solo un amico? Impossibile! E a te non t'ha lasciato niente?”
“No. Io lo conoscevo pochissimo.”
Lei ci rifletté qualche istante, poi, con un sorriso strano sulle labbra:
“Be', è fortunato, tuo fratello, ad avere amici del genere! Sul serio, non stupisce che ti somigli così poco!”
A lui venne voglia di schiaffeggiarla senza sapere bene perché e, la bocca contratta, chiese:
“Cosa intendi dire con questo?”
Lei aveva messo su un'aria sciocca e ingenua:
“Io? Niente. Voglio dire che ha più fortuna di te.”
Lei sgranò gli occhi azzurri e cupidi:
“Oh! E chi glieli ha lasciati, la nonna o la zia?”
“No, un vecchio amico dei miei.”
“Solo un amico? Impossibile! E a te non t'ha lasciato niente?”
“No. Io lo conoscevo pochissimo.”
Lei ci rifletté qualche istante, poi, con un sorriso strano sulle labbra:
“Be', è fortunato, tuo fratello, ad avere amici del genere! Sul serio, non stupisce che ti somigli così poco!”
A lui venne voglia di schiaffeggiarla senza sapere bene perché e, la bocca contratta, chiese:
“Cosa intendi dire con questo?”
Lei aveva messo su un'aria sciocca e ingenua:
“Io? Niente. Voglio dire che ha più fortuna di te.”
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