Arrigoni e la bella del Chiaravalle. Milano 1852
Una bellissima ragazza poco più che ventenne viene trovata morta in una casa del popolare quartiere milanese di Greco, in zona Naviglio Martesana. Non ci sono dubbi: è stata assassinata. È facile risalire all'identità della vittima: Carolina detta Lina, in arte Wilma, una mondina che aveva abbandonato i campi per dedicarsi al mestiere più antico del mondo, svolgendo la sua nuova professione al Chiaravalle, una casa chiusa a due passi dal Duomo. Ma chi l'ha uccisa?
Il compito di scoprirlo spetta al commissario capo Mario Arrigoni, attraverso un'indagine che lo mette a contatto con il mondo torbido e triste della prostituzione, all'epoca ancora concentrata nei cosiddetti "casini".
Gli interrogatori portano davanti al commissario un variegato campionario di umanità: una splendida collega di Carolina, una pittoresca maîtresse, tenutari di case, ruffiani, giovani innamorati, imprenditori, professionisti, tutti legati a doppio filo con l'esistenza della vittima.
Dopo una serie di avvenimenti che mettono a dura prova anche la saldezza morale dell'integerrimo commissario, il caso si risolve grazie a un paio dei suoi famosi colpi di genio. Ma il finale liberatorio non è immune da ombre, che, ancora una volta, rivelano come spesso la cattiveria del mondo e il suo contraltare siano ineluttabilmente intrecciati.
Con Arrigoni e la bella del Chiaravalle torna, in una versione riveduta e corretta dall'autore, la seconda avventura di Mario Arrigoni e del commissariato di Porta Venezia. E anche in questo romanzo si ritrovano tutte le caratteristiche che hanno reso Crapanzano uno degli autori di noir più amati in Italia: la profonda umanità dei personaggi, lo stile dolce e avvolgente, il perfetto meccanismo giallo della trama e la splendida ricostruzione dell'Italia dei primi anni Cinquanta.
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