Da Quarto al Faro; noterelle d'uno dei Mille
— Tutta Sicilia è in armi; il Piemonte non può muoversi; ma Garibaldi? —
Trentamila insorti accerchiano Palermo: non aspettano che un capo, Lui! Ed egli se ne stachiuso in Caprera? — No è in Genova. — E allora perchè non parte? — Ma Nizza ceduta?
dicevano alcuni. E altri più generosi: — che Nizza? Partirà col cuore afflitto, ma Garibaldi non lascierà la Sicilia senza aiuto.
I più generosi hanno indovinato. Garibaldi partirà, ed io sarò nel numero dei fortunati che lo seguiranno.
Poco fa parlavo di questa impresa coli' avvocato P.... Egli che Panno scorso, nella caserma dei cavalleggeri d'Aosta, pregava con noi che nascesse la rivoluzione nel Pontificio o nel Napoletano, dacché Villafranca aveva troncata la guerra di Lombardia; non potrà venire con noi e si affligge. Ha la madre ammalata.
Ci lasciammo colla promessa di rivederci domani, e se ne andò lento e scorato per via deiGenovesi. Mentre io stavo a guardarlo, mi venivano di lontano, per la notte, rumori d 1 ascie e di martelli. E gli odo ancora. Ma i cittadini
non si lagneranno della molestia, perchè la fretta è molta. Si lavora anche di notte a piantare abetelle, a formare palchi, a curvar archi trionfali, per la venuta di Re Vittorio. Verrà dunque il Re desiderato fra questo popolo, che ora sei anni vide cadere Carlo terzo duca pugnalato in mezzo alla via. Io era allora scolare
di quattordici anni, e ricordo il racconto che dell'orribile caso ci fece il Padre maestro Scolopio..
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