La bocca del lupo (Immortali Vol. 39)
Letteratura - romanzo (265 pagine) - Visti al microscopio, gli uomini sembrano formiche o, se preferite, pecore… difficile non scivolare nella bocca del lupo, quando si è miserabili, disgraziati, impotenti.
Per quale strano motivo un marchese d’antichissime origini aristocratiche – che di lavoro fa l’avvocato militare in giro per il mondo – dovrebbe mettersi a scrivere una storia incentrata sugli sciagurati (le sciagurate, soprattutto) dei bassifondi di Genova? Toccherà aprire il volume per svelare questo e altri misteri. Scoprendo anche una prosa schietta e verista (nel senso migliore del termine), punteggiata di irresistibili espressioni genovesi, del tutto scevre da aspirazioni folcloristiche o strizzate d’occhio gigionesche, ma, al contrario, autentiche, ruvide, sincere. Tocco originale apprezzato anche da un altro ligure d’eccezione: Eugenio Montale. Insomma, un romanzo in cui immergersi con curiosità e con un pizzico di sana tachicardia.
Remigio Zena, pseudonimo di Gaspare Invrea (Torino, 1850 – Genova, 1917), scrittore e poeta ligure. Marchese, discendente da un’antica dinastia nobiliare genovese, nel 1867 si arruolò nell’esercito pontificio, restandovi fino alla Breccia di Porta Pia. Laureatosi in giurisprudenza, lavorò nella magistratura militare (ricoprendo importanti incarichi in molte città italiane, mediterranee e africane: fu, ad esempio, avvocato militare a Massaua), senza smettere di coltivare la scrittura creativa e giornalistica. Visse per un lungo periodo a Parigi, frequentando con assiduità gli scapigliati Boito, Camerana e Praga. Fu in contatto epistolare con Verga. Pubblicò raccolte di versi – Poesie grigie (1880), le Pellegrine (1894), Olympia (1905) – alcuni racconti e due romanzi: La bocca del Lupo (1892) e L’Apostolo (1901).
Condividi questo libro
Recensioni e articoli
Non ci sono ancora recensioni o articoli
Altri libri di Remigio Zena
La bocca del lupo
E' il primo romanzo di Zena: adotta uno stile di narrazione impersonale prendendo spunto dallo stile di Verga; ma l'opera supera i confini del Verismo per la straordinaria capacità stilistica dello scrittore e la sua forza poetica. Si tratta di una visione colma d'umanità e d'ironia attraverso la quale gli appare il mondo. Eugenio Montale scriveva: «Nessuno capì così bene i poveri, i diseredati...
Remigio Zena