LA RAGAZZA DAGLI OCCHI D’ORO (Edizione Tradotta e Illustrata): Quando Balzac dipinse con le parole la passione, l’arte e i segreti di Parigi.

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LA RAGAZZA DAGLI OCCHI D’ORO (Edizione Tradotta e Illustrata): Quando Balzac dipinse con le parole la passione, l’arte e i segreti di Parigi.
Autore
Honoré de Balzac
Pubblicazione
29/08/2025

Nella Parigi della Monarchia di Luglio, che Balzac descrive come un “inferno” moderno dove tutto non è che corsa all’“oro e al piacere”, si muove una figura archetipica del suo tempo: Henri de Marsay. Giovane dandy dalla bellezza androgina e dal cinismo assoluto, è uno dei membri della temibile e segreta Histoire des Treize, una confraternita di uomini potenti che si sono posti al di sopra delle leggi per soddisfare le proprie passioni. Annoiato da conquiste troppo facili, questo leone dei salotti parigini, che si crede padrone assoluto del gioco sociale e sentimentale, vede il suo interesse risvegliarsi all’improvviso da un’apparizione quasi soprannaturale nel giardino delle Tuileries: una giovane donna dalla bellezza esotica ed enigmatica, il cui sguardo brilla di un bagliore metallico e inquietante. È Paquita Valdès, “la ragazza dagli occhi d’oro”.

Ciò che inizia come un capriccio per un palato stanco si trasforma rapidamente in un’ossessione divorante. De Marsay, abituato a non incontrare mai resistenza, si scontra con un mistero insondabile. Paquita vive reclusa, simile a un’odalisca in un harem orientale trapiantato nel cuore di Parigi, sotto la sorveglianza vigile di una duègne e di un servitore muto, prigioniera di un potere invisibile e di una gelosia feroce. Sfruttando l’influenza dei Tredici, Henri riesce a forzare le porte di questo gineceo segreto. Vi scopre una creatura di innocenza puramente fisica, i cui sensi sono stati abilmente educati da un’altra passione, un essere ignaro del mondo ma esperto di voluttà. I loro incontri clandestini, in un boudoir soffocante, sono segnati da una sensualità singolare e da giochi perturbanti, in cui le identità di genere si confondono: Paquita prova piacere nel travestire il suo amante da donna, infliggendo così una ferita segreta al suo orgoglio virile.

Il dramma precipita quando de Marsay, al culmine della passione, sente Paquita mormorare un nome di donna, “Mariquita”. La rivelazione fulminea lo colpisce: non è l’unico amante, ma il sostituto di un’altra, un semplice strumento di piacere in un gioco che lo sovrasta. Il suo orgoglio narcisista è infranto; il desiderio si tramuta in furia vendicativa. Decide di uccidere colei che lo ha umiliato. Ma quando ritorna nell’antro segreto per compiere il delitto, trova Paquita agonizzante, pugnalata dalla sua amante gelosa, la marchesa di San-Réal. Il colpo di scena finale avviene quando i due rivali si fronteggiano: Henri e la marchesa si riconoscono come fratello e sorella, entrambi figli illegittimi dello stesso padre, Lord Dudley. La marchesa comprende allora con orrore che Paquita, amandoli entrambi, era “rimasta fedele al sangue”, e che la sua gelosia era priva di fondamento.

Lungi dall’essere un semplice mélo gotico, La ragazza dagli occhi d’oro si rivela come una parabola crudele sulla natura del desiderio in una società materialista dove tutto, compresi i corpi e le anime, diventa merce. È un’esplorazione audace delle zone più oscure della sessualità, in cui l’amore saffico, la dinamica sadomasochista e l’incesto formano una trinità mortifera. La discesa agli inferi di Henri de Marsay, da cacciatore a preda, da soggetto del desiderio a oggetto di un desiderio altro, illustra la vacuità di un mondo in cui la ricerca sfrenata del piacere non conduce che alla distruzione e alla morte, riflettendo il vuoto morale di quella Parigi che Balzac innalza a personaggio principale della sua Comédie humaine.

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