UN'ANIMA CON LA CODA
Sì, perché questo ti si chiede in questo libro.
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È un romanzo autobiografico? Sì. Scritto a due mani e quattro zampe.
È la storia di una gatta o di una donna? È la storia di entrambe, di Sonia e di Zaura; dei quattordici anni che hanno visto le loro vite intrecciarsi tra il Sinai, Londra e l’Italia.
È un racconto di crescita personale? Sì, anche. Chiunque può trarne ispirazioni e riflessioni, riconoscersi in certi momenti, oppure semplicemente sentirsi toccato – da una prospettiva diversa o da una condivisione empatica.
È un valido aiuto per affrontare il lutto per la perdita di un animale amato? Sì, anche. La forza motrice originaria del libro è partita da questo intento.
È un manuale per capire meglio i gatti? In parte è anche questo! Lungo il romanzo, infatti, vengono disseminati svariati input sulla natura del gatto, e anche, laddove possibile, della sua psiche.
È un’ode al gatto? Assolutamente sì. Attraverso il romanzo, l’autrice desidera rendere onore a questo animale straordinario, che gode di un influsso millenario sull’essere umano che nessuno è ancora riuscito realmente a spiegare.
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Sonia e Zaura attraversano svariate peripezie per riuscire a stare insieme e a trovare, più o meno, pace. Nel camminare verso questo obiettivo, si susseguono per entrambe le figure femminili svariate prove da superare, separazioni intervallate da momenti di profonda conoscenza, numerose avventure e disavventure, e quattro case differenti. Mentre la gatta impartisce inaspettate lezioni all’umana, emergono riflessioni profonde, trasformazioni interiori, cambiamenti di vita, lavoro, età e prospettiva.
L’ultima parte del libro è postuma alla scomparsa della gatta, e vede la protagonista umana, rimasta sola in quella loro “ultima casa”, tuffarsi in nuove intuizioni, messaggi dalla e alla gatta, conclusioni sorprendenti e inviti all’autoanalisi per chiunque passi attraverso quelle pagine. È una sezione intensa, poetica e densa di significato, che parla direttamente a chiunque stia attraversando un momento di perdita, offrendo una via per trasformare il dolore in consapevolezza.
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Si tratta di un romanzo “circolare e chiazzato”, proprio come Zaura.
La lettura è arricchita da riquadri narrativi che contengono appunti dell’autrice o stralci di diari scritti negli anni del racconto.
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Hai mai amato tanto da sconfiggere la morte?
Scopri leggendo cosa implica e include realmente questo grande, enorme interrogativo. Che è, insieme, provocazione e filo rosso di tutta la storia. Ma è anche invito, auspicio, augurio sentito da parte dell’autrice per chi legge. Perché solo se ti capiterà di amare a tal punto comprenderai che puoi trascendere ogni senso di perdita, e solo allora potrai definirti, davvero, durasse anche solo un attimo, vivo.
Lezione di gatta.
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SONIA SERRAVALLI è una scrittrice italiana, laureata in Lingue e Letterature Straniere Europee. Esploratrice di mondi interiori ed esteriori, ha pubblicato ventidue libri tra romanzi, saggi di spiritualità, poesia e manuali di crescita personale.
Dopo l’editoria tradizionale, negli ultimi anni ha scelto l'autopubblicazione per mantenere la piena libertà di tempi e stile.
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Consigliato a chi:
- Convive con almeno un gatto, ama i gatti o ne è semplicemente affascinato
- Sta vivendo o ha vissuto la perdita di un gatto, o di un animale in genere
- Desidera leggere una storia vera, intima e trasformativa
- Cerca un libro che unisca emozione, avventura, riflessione e spiritualità
- Vede negli animali in genere un ponte tra mondi
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