La stirpe di Adamo
Olga Boselli, una giovane italiana emigrata a Londra con i genitori all’inizio del Novecento, muore durante il parto. Suo figlio, Gian Luca, viene cresciuto dai nonni, ma la nonna – una donna dura, con fiuto per gli affari – lo disprezza, così come disprezza Dio, colpevole ai suoi occhi di averle portato via la figlia. Quando Gian Luca cresce, fatica a trovare un’identità e un senso nella propria vita. La nonna, che rappresenta la figura materna per lui, è fredda e distante; cresce in un ghetto italiano, sentendosi allo stesso tempo escluso dai coetanei inglesi e non del tutto parte della comunità degli immigrati italiani. Si rifugia nella poesia per colmare quel vuoto interiore, e in seguito trova lavoro come cameriere in un ristorante elegante. Ma anche dopo aver sposato una donna amorevole che lo tratta come un re, Gian Luca si sente estraneo alla società che lo circonda. Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, precipita in un disgusto verso il cibo e verso la vita che si è costruito. Adam’s Breed fu un bestseller acclamato dalla critica, vincitore del James Tait Black Memorial Prize per la narrativa e del Prix Femina – Vie Heureuse. La trama è stata favorevolmente paragonata a quella di Siddhartha, un altro bildungsroman incentrato sulla ricerca del significato religioso.
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