CLAUDINE A SCUOLA (Edizione Tradotta e Illustrata): Il romanzo che ha rivoluzionato lo sguardo femminile a inizio Novecento

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CLAUDINE A SCUOLA (Edizione Tradotta e Illustrata): Il romanzo che ha rivoluzionato lo sguardo femminile a inizio Novecento
Autore
Sidonie-Gabrielle Colette
Pubblicazione
24/07/2025

Claudine a Scuola (1900), capolavoro d'esordio di Colette, fu originariamente pubblicato con lo pseudonimo "Willy" del marito, l'imprenditore editoriale Henry Gauthier-Villars, che la spinse a romanzare i suoi ricordi scolastici aggiungendovi "temi piccanti". Il romanzo, che divenne un clamoroso successo e un fenomeno culturale, rivoluzionò la rappresentazione dell'adolescenza femminile, presentando quella che è stata definita la "prima teenager del secolo".

Ambientato nel villaggio boscoso di Montigny (ispirato al paese natale dell'autrice), il libro è strutturato come il diario dell'ultimo anno di scuola della quindicenne Claudine. Orfana di madre e con un padre distratto, Claudine è una ragazza arguta, impertinente e libera, dotata di un'acuta capacità di osservazione e di un profondo legame sensoriale con la natura. Il suo mondo è la vecchia e malsana scuola di paese, un microcosmo brulicante di amicizie, rivalità e tensioni erotiche.

La narrazione ruota attorno alla complessa rete di relazioni che Claudine intreccia. Il suo affetto più intenso è per la giovane e graziosa maestra supplente, Mlle Aimée Lanthenay, per la quale organizza lezioni private d'inglese come pretesto per coltivare un'intimità tenera e ambigua. Questa nascente relazione scatena però la gelosia della direttrice, la dispotica e passionale Mlle Sergent, "la Rossa", anch'essa infatuata di Aimée. Il conflitto centrale del romanzo è proprio questo triangolo emotivo: Mlle Sergent, con una miscela di manipolazione e tenerezza, riesce a soggiogare la debole Aimée, costringendola a interrompere le lezioni e l'amicizia con Claudine. Questo tradimento segna profondamente la protagonista, trasformando la sua infatuazione in un gioco di potere e di sottile vendetta psicologica.

Attorno a questo nucleo si muovono figure secondarie tratteggiate con ironia: la compagna di classe Anaïs, fredda e viziosa; la sciocca Marie Belhomme; i due goffi maestri supplenti, oggetto di civetterie; e soprattutto il delegato cantonale Dutertre, un politico locale corrotto e donnaiolo, amante della direttrice ma non insensibile al fascino delle sue studentesse.

Attraverso lo sguardo disinibito di Claudine, Colette esplora temi audaci per l'epoca: il desiderio femminile, le dinamiche di potere nelle relazioni tra donne, la sensualità adolescenziale e l'omosessualità latente ed esplicita. Claudine non è una figura passiva, ma un soggetto attivo e consapevole della propria seduzione, che usa l'intelligenza e l'impertinenza per sfidare l'autorità ipocrita degli adulti. Il suo spirito libero, la sua "a-moralità" quasi pagana e la sua conoscenza istintiva del mondo la rendono un'icona di emancipazione, un modello di donna nuova, padrona dei propri istinti, che si distacca dai rigidi stereotipi imposti dalla società di inizio Novecento. Il romanzo rimane una testimonianza fondamentale della capacità di Colette di infrangere i tabù con uno stile "puro e preciso", segnando una tappa cruciale nella letteratura femminile.

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