I TEMPLARI E LA GUERRA: "Primi in progrediendo, in regrediendo postremi"

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I TEMPLARI E LA GUERRA: "Primi in progrediendo, in regrediendo postremi"
Autore
Giovanni Amatuccio
Pubblicazione
26/06/2025
“Primi in progrediendo, in regrediendo postremi” (Primi nell’attacco, ultimi nella ritirata); così elogiava il coraggio e la virtù militare dei Templari un noto teologo e predicatore loro contemporaneo, Giacomo de Vitry. Le loro gesta in difesa dei pellegrini e a sostegno degli stati crociati in Terra Santa crearono una fama che contribuì a far sì che l’Ordine dei Pauperes Commilitones Christi diventasse una potenza politica, militare ed economica, temuta e rispettata in tutta la Cristianità. La vita e la storia dell’Ordine attraversano tutta una serie di vicende che hanno meritato un’attenzione profonda e costante su tutti i vari aspetti che esse hanno toccato: a cominciare dal paradosso, per quel tempo, della strana figura del monaco-cavaliere che pregava e combatteva, alle motivazioni spirituali, alla capillare organizzazione che attraversava tutta l’Europa cristiana. Tuttavia, nonostante l’abbondanza di contributi storiografici sui vari argomenti, un ambito che continua a rimanere marginale nella storiografia — fatta eccezione per alcuni rari tentativi — è quello relativo all’organizzazione militare dell’Ordine. Si tratta di una lacuna a dir poco paradossale, se si considera che gli scopi e la stessa ragion d’essere di quest’ultimo furono, in primo luogo, di natura militare. Scopo del presente studio è quello di contribuire al superamento di tale carenza — particolarmente marcata nella storiografia italiana — attraverso un’analisi dettagliata della struttura militare templare, delle strategie impiegate e dell’impatto operativo dell’Ordine nel contesto specifico della Terra Santa: dalla descrizione delle battaglie e della rete castellare, all’armamento, all’organizzazione militare. L’Autore, esperto di storia militare medievale e profondo conoscitore delle fonti templari, accompagna il lettore in un’indagine avvincente e ben documentata, con l’intento di rispondere a una domanda cruciale: da dove derivava l’efficacia militare dei Templari? Un interrogativo al centro di questo saggio, che si distingue per l’equilibrio tra rigore scientifico e capacità narrativa, composto attraverso una stretta aderenza alle fonti, dalle quali sono tratti numerosi stralci testuali tradotti in italiano.

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