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EVO storie di peyote
Il protagonista, Evo, è un personaggio originale, non facile da comprendere, ma di certo interessante e volitivo, inquieto, ricco di interessi artistici. Viene da una famiglia agiata, e ama viaggiare alla ricerca di un senso diverso e profondo della vita. Durante un viaggio in Messico, attirato dall’idea di scoprire i segreti degli antichi sciamani, incontra una giovane autostoppista, Milagros, che lo mette in contatto con il vecchio Ezequiel, un solitario sciamano Yaqui. Da qui inizia un percorso alla ricerca misteriosa del sapere sotto la guida di Ezequiel che lo introduce all’assunzione rituale del peyote. Nella piccola località di Divisaderos, dove ha fatto tappa immergendosi nella pittoresca realtà locale, Evo deve affrontare una esperienza drammatica che coinvolge l’intera comunità. Una vicenda che lo vede come protagonista: la morte violenta del fidanzato di Milagros, la chica, con cui sta costruendo un rapporto affettivo.
Passati due anni, Evo si trova coinvolto in un’altra vicenda drammatica. Accade che, giusto in concomitanza con la visita della giovane messicana in Italia, scompaia una ragazzina proprio a due passi dalla sua dimora nelle vicinanze di Borgomanero. Due drammi che rivelano una misteriosa correlazione tra di loro, a distanza di due anni e di settemila chilometri. Due drammi che hanno molto a che fare con l’esperienza nell’uso del peyote, con i poteri che esercitano sulla sua mente tramite la misteriosa percezione di molteplici realtà.
L’accesso a uno stadio di realtà parallela appreso dagli insegnamenti dello sciamano aiuta Evo a districarsi in questi frangenti, così come la vicinanza di Milagros per cui prova una sincera attrazione che tuttavia è incapace di trasformare in un legame definitivo. Le due vicende si intrecciano con i racconti e le esperienze vissute con Ezequiel, in un carosello di dubbi e certezze nel quale Evo cerca non solo la soluzione del dramma, ma anche di decifrare il mistero delle leggi che sovraintendono gli accadimenti che lo riguardano. Ma, alla fine, non gli bastano i concetti di fisica quantistica, né le teorie del multiverso a dare una risposta positiva al suo complicato rapporto con Milagros.
«Fattene una ragione, Evo», così si apre e si chiude il romanzo.
Passati due anni, Evo si trova coinvolto in un’altra vicenda drammatica. Accade che, giusto in concomitanza con la visita della giovane messicana in Italia, scompaia una ragazzina proprio a due passi dalla sua dimora nelle vicinanze di Borgomanero. Due drammi che rivelano una misteriosa correlazione tra di loro, a distanza di due anni e di settemila chilometri. Due drammi che hanno molto a che fare con l’esperienza nell’uso del peyote, con i poteri che esercitano sulla sua mente tramite la misteriosa percezione di molteplici realtà.
L’accesso a uno stadio di realtà parallela appreso dagli insegnamenti dello sciamano aiuta Evo a districarsi in questi frangenti, così come la vicinanza di Milagros per cui prova una sincera attrazione che tuttavia è incapace di trasformare in un legame definitivo. Le due vicende si intrecciano con i racconti e le esperienze vissute con Ezequiel, in un carosello di dubbi e certezze nel quale Evo cerca non solo la soluzione del dramma, ma anche di decifrare il mistero delle leggi che sovraintendono gli accadimenti che lo riguardano. Ma, alla fine, non gli bastano i concetti di fisica quantistica, né le teorie del multiverso a dare una risposta positiva al suo complicato rapporto con Milagros.
«Fattene una ragione, Evo», così si apre e si chiude il romanzo.
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Sandro Guidorizzi — GM Libri