PRIDNIESTROVIE: il 'Donbass' della Moldavia
Pridniestrovie o PMR (Pridnestrovkaja Moldavskaja Respublika - ПМР in russo), è il nome ufficiale attribuito solitamente alla Transnistria, l'autoproclamata repubblica secessionista dalla Moldova, indipendente 'de facto' dal 1990, e coinvolta indirettamente nello scenario della guerra in atto tra Russia e Ucraina. La guerra dimenticata del 1992 combattuta sulle due sponde del Dniester (Nistro in italiano) ha creato un precedente: quello dei separatismi congelati negli spazi post-sovietici, dando il via ad altri e ben più pericolosi esempi, primo su tutti, quello avviatosi nel 2014 con l’autodeterminazione del Donbass, causa della guerra civile ucraina prima, e dell’invasione russa poi. Non a caso la PMR è stata definita da alcuni osservatori come il “Donbass” in terra moldava.Pridniestrovie, in russo significa territorio ‘vicino al Dniester’, il fiume che è lo spartiacque tra il mondo latino e slavo e che alla fine del XVIII secolo la zarina Caterina la Grande aveva designato come il confine naturale del suo immenso impero. Transnistria significa "oltre il Dniester" ed è un termine fuorviante perchè sulla sponda occidentale del Dniester, nella regione storica della Moldova, quattro comuni e la seconda città della PMR – Bender - sono a tutti gli effetti in Cisnistria ma sono controllati dalla PMRLa PMR è molto più vicina all'Italia di quanto si pensi. Grazie al generalissimo russo Aleksander Suvorov, fondatore della capitale Tiraspol divenuto poi eroe nazionale della stessa, passato alla storia come Principe d'Italia e del Regno di Sardegna, si attuò nel 1799 la leggendaria campagna russa in Italia che liberò prima Milano e poi Torino dall'occupazione francese. Nonostante il parere contrario dell'alleata Austria che poi tradì la fiducia della Russia, Suvorov lealmente ricollocò sul trono sabaudo a Torino il re esiliato Carlo Emanuele IV di casa Savoia, la stessa che con Vittorio Emanuele II consentì la realizzazione dell'unità d'Italia nel 1861. Un fatto non da poco per sottolineare i rapporti amichevoli secolari tra Italia e Russia, giunti oggi al capolinea per la posizione assunta dal governo italiano in occasione della guerra russo-ucraina. La PMR fornisce da più di 3 decadi un esempio di convivenza pacifica e solidale da emulare tra popoli di ideologia e religione diverse. Dal più recente censimento del 2023, gli abitanti della PMR, sono meno di mezzo milione così divisi: russi, 30%; moldavi, 28%; ucraini: 22% e i rimanenti divisi tra bulgari, caucasici, gagauzi, ecc.. Questa piccola entità territoriale di poco più di 4000 chilometri quadrati (pari alla superficie della nostra Val d’Aosta) ha una popolazione che più o meno è quella della città di Bologna. L'autoproclamato presidente della PMR dal 2016, Vadim Krasnoselskij ha manifestato sempre la volontà di organizzare iniziative ed incontri di dialogo e di confronto per evitare l’incomunicabilità con la confinante Moldova. Come regola universale nei rapporti tra i Paesi, la migliore garanzia di sicurezza è fornita dalla cointeressenza perchè se hai interessi, investimenti, forniture in un Paese, hai un fondamentale disincentivo a mettere tutto ciò a repentaglio con una guerra. Non a caso la PMR è entrata nella zona di libero scambio commerciale Deep and Comprehensive Free Trade Area (Dcfta), già in vigore con la Moldavia, a cominciare dal 2016. Nell’arco di alcuni anni la PMR, si è adeguata alle regole dell’Organizzazione Mondiale del Commercio.Il primo messaggio che si vuole lanciare nel libro è che in ogni contesa che prelude a una possibile guerra occorre fare di tutto prima di prendere le armi: altrimenti, ciò che dobbiamo aspettarci lo abbiamo in tutta la sua drammaticità davanti agli occhi. La nostra opinione RESA manifesta coerentemente a più riprese anche in ambiti diversi, è che la guerra doveva e poteva essere evitata.“In pace i figli seppelliscono i padri, mentre in guerra sono i padri a seppellire i figli.” scriveva lo storico Erodoto
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