Quelli del bar Ambassador

Come Roberto Benigni, che nel 1972 giocò a flipper al bar Ambassador, ebbe come prima platea la casa del popolo, così i nostri protagonisti ebbero il bar e prima ancora la scuola.
In questo libro troverai le loro gesta che risalgono al triennio 1969/72. Un arco di tempo breve che rappresenta il loro apice artistico, la massima espressione del loro talento comico. Dilettanti che poi hanno intrapreso strade professionali diverse, ma che hanno lasciato un segno indelebile sulla storia della città di Terni.
In quegli anni cruciali e rivoluzionari contribuirono a definire meglio l'identità di una città sempre in bilico tra l'industria pesante e il pensiero leggero che la caratterizzava prima dell'avvento dell'acciaieria. I nostri eroi, quindi, riallacciarono la comunità alle sue radici contadine e allo stesso tempo la proiettarono in un futuro nel quale la loro generazione avrebbe riscritto le regole della società civile a suon di innovazione e rottura degli schemi.
Qualche critico avventato potrebbe supporre che questa opera sia da ascrivere al novero delle pubblicazioni di storia locale, ma non c'è niente di meno vero.
Queste pagine hanno un respiro internazionale che balza all'occhio e una profondità di riflessione sulla natura e lo scibile umani, che poche opere letterarie posseggono.

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