La donna della mansarda (I casi del commissario Arcadipane e Corso Bramard Vol. 6)
Dal vincitore del Prix du Polar Européen, un nuovo romanzo con protagonisti Bramard e Arcadipane.
Nell'ottobre del 2013, mentre il commissario Vincenzo Arcadipane e il suo mentore Corso Bramard indagavano su un omicidio in una valle del cuneese, a Torino una donna di trentasette anni scompariva senza lasciare tracce. Niente di clamoroso, se la donna in questione non fosse stata Tina, pittrice di fama internazionale che da tempo viveva rinchiusa nel suo appartamento-studio all'interno della Prora, il bizzarro palazzo progettato dal bisnonno architetto. Quando il caso viene archiviato come allontanamento volontario, Muriel Gallirossi - agente, confidente e tuttofare di Tina - si rivolge a Bramard: è sicura che l'amica sia stata assassinata. Corso sa che le indagini sono state approfondite e che il presunto responsabile ha un alibi di ferro eppure, nemmeno lui saprebbe dire perché - forse a turbarlo sono i quadri di Tina, forse la bellezza di Muriel -, decide di parlarne con Arcadipane.
Corso toglie dalla tasca del giaccone la cartolina del dipinto Chabod's Hanggirl e gliela mostra. Leonardo Claretta la osserva a lungo.
- Follia.
- Come ha detto?
- Dal latino follis: otre, mantice, ma anche sacco vuoto da cui «folle», nel senso di «testa vuota». Corso guarda gli occhi dell'uomo richiudersi piano, eppure la bocca cercare ancora le parole.
- La Prora, - sussurra infine.
- La Prora? Claretta apre uno degli occhi e annuisce.
- Vada a vederla.
- Va bene.
- Le cose costruite da chi è a un passo dal talento, ma non ce l'ha, hanno sempre qualcosa di grandioso.
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