Il demone dell'inquietudine
La vittoria di Lincoln suggella un periodo di tensioni disgreganti: gli stati del Sud vogliono distruggere l’Unione e il neoeletto deve fermare l’emorragia secessionista. L’abolizione della schiavitù è il combustibile che fa divampare le fiamme dello scontro tra la borghesia dell’èra industriale e l’aristocrazia terriera arroccata in un anacronistico privilegio. Ma questa è storia nota. L’incredibile cronaca di quei cinque mesi, cruciali e convulsi, lo è invece molto meno. Com’è potuto avvenire che il South Carolina, «staterello arrogante» tetragono a qualsivoglia forma di progresso, abbia scatenato il conflitto più sanguinoso di tutte le guerre americane messe insieme? Quando il «demone dell’inquietudine» ha avuto la meglio su ogni altra ragione?
Attingendo a diari, documenti, lettere, Larson ci immerge in una storia di errori fatali, fraintendimenti assurdi, egotismi incendiari, tragedie personali e orribili tradimenti. Sentiremo, sopra le altre, le voci di Robert Anderson, comandante di Fort Sumter, ex proprietario di schiavi eppure fedele all’Unione; di Edmund Ruffin, deputato vanesio e sanguinario che tiene a bada la depressione con l’ardore secessionista; di Mary Boykin Chesnut, moglie di un piantatore, in conflitto sia sul matrimonio che sulla schiavitù. E poi c’è lui, il presidente altissimo e triste, che non potrà evitare la guerra da cui uscirà vincitore ma umanamente sconfitto.
Vi invito ora a entrare in quel passato, in quel tempo di paura e discordia, e a sperimentare la passione, l’eroismo, il dolore come se viveste davvero in quell’epoca e non conosceste ancora il finale della storia.
«Il talento narrativo e la profondità storica rendono la vicenda della Guerra civile un thriller irresistibile: questo è Erik Larson al suo meglio». The Wall Street Journal
«Anche gli ossessionati dall’argomento hanno di che imparare da questa ricostruzione di una nazione in tumulto». Los Angeles Times
«Sconcertante il resoconto di un’èra in cui le tensioni politiche e sociali sono sfociate in una polarizzazione letale. Ipnotico, irresistibilmente cinematografico». Publishers Weekly
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