POVERA GENTE - IL SOSIA: Due romanzi

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POVERA GENTE - IL SOSIA: Due romanzi
Autore
FEDOR DOSTOEVSKIJ
Pubblicazione
09/03/2025

Fëdor Michajlovič Dostoevskij
Secondo di otto figli, nasce a Mosca nel 1821 da Michail Andreevič Dostoevskij, un medico militare russo, figlio di un arciprete ortodosso discendente da una nobile famiglia, dal carattere stravagante e dispotico che alleva il ragazzo in un clima autoritario. La madre, Marija Fëdorovna Nečaeva, proveniva da una famiglia di ricchi e prosperi commercianti russi; dal carattere allegro e semplice, amava la musica ed era molto religiosa. Sarà lei a insegnare a leggere al figlio facendogli conoscere Aleksandr Sergeevič Puškin, Vasilij Andreevič Žukovskij e la Bibbia. A Fëdor, secondogenito dopo Michail Michailovič nato nel 1820, succederanno altri sei figli: le quattro sorelle Varvara, Ljubov, Vera e Aleksandra Dostoevskaja e i due fratelli Andrej e Nikolaj.
La famiglia viveva all' interno dell’ospedale dei poveri dove il padre prestava servizio. Il piccolo Fëdor visse i suoi primi dieci anni di vita tra i poveri, i malati, l'andirivieni di un ospedale, le pause in giardino. L'esperienza lo segnò per tutta la sua vita di scrittore, ponendogli la domanda circa il paradosso della sofferenza del giusto. In quegli anni legge le
Storie dell’Antico e del Nuovo Testamento e il Libro di Giobbe.
Nel 1828 il padre Michail Andreevič è iscritto con i figli nell'albo d'oro della nobiltà moscovita. Nel 1831 Fëdor si trasferisce con la famiglia a Darovoe nel governatorato di Tula dove il padre ha comprato un vasto terreno. Nel 1834, insieme al fratello Michail, entra nel convitto privato di L.I. Čermak, a Mosca. Nel febbraio del 1837 la madre, da tempo ammalata di tisi, muore e il giovane viene trasferito col fratello a San Pietroburgo entrando nel convitto preparatorio del capitano K. F. Kostomarov per sostenere gli esami d'ammissione all'istituto d'ingegneria. Il 16 gennaio 1838 entra alla Scuola Superiore del genio militare di San Pietroburgo, dove studia ingegneria militare, frequentandola però controvoglia essendo i suoi interessi già orientati verso la letteratura.
L'8 giugno 1839 il padre, che si era dato al bere e maltrattava i propri contadini, viene ucciso probabilmente da questi stessi. Alla notizia della morte del padre, Fëdor, all'età di 17 anni, ebbe il suo primo attacco di epilessia. Le crisi epilettiche lo perseguiteranno per tutta la vita. Nell'agosto 1841 viene ammesso al corso per ufficiali e l'anno seguente viene promosso sottotenente. L'estate successiva entra in servizio effettivo presso il comando del Genio di San Pietroburgo. Sono anni d'indigenza. Per sbarcare il lunario, di notte traduce l'
Eugénie Grandet di Honoré de Balzac ed il Don Carlos di Friedrich Schiller. Ma per opposte tendenze, elemosina e dissolutezza, il denaro non gli basta mai.
Il 12 agosto 1843 Fëdor si diploma, ma nell'agosto 1844 dà le dimissioni, lascia il servizio militare e rinuncia alla carriera che il titolo gli offre. Lottando contro la povertà e la salute cagionevole, comincia a scrivere il suo primo libro,
Povera gente (Bednye Ljudi), che vede la luce nel 1846 e ha gli elogi di critici come Belinskij e Nekrasov. In questo primo lavoro, lo scrittore rivela uno dei temi maggiori della produzione successiva: la sofferenza per l'uomo socialmente degradato e incompreso. Nell'estate Dostoevskij inizia a scrivere il suo secondo romanzo, Il sosia (Dvojnik).

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