L'appartenenza

Seguire da vicino il percorso di pensiero e di scrittura di un poeta è certamente un viaggio letterario suggestivo. Ed è una fortuna poter cogliere i cambiamenti con i quali si manifestano nel tempo i respiri dell’anima. I segreti che si annidano reconditi negli spazi profondi dell’interiorità prima svelano l’io più nascosto, e forse più fragile, poi si aprono alla composizione dell’identità del noi, per finire nell’elevazione verso la dimensione dell’universale. Questi passaggi, sottili, ma spessi di significazione, attraversano in modo compiuto il lavoro poetico dell’A., che ha realmente “cambiato penna per riscrivere l’altra parte del cuore”.
Infatti, il linguaggio è diventato sempre più asciutto, privo di orpelli, ispirato alla ricerca dell’essenzialità. Resta l’idea di trasmettere emozioni che provengono dal profondo e di tratteggiare visioni capaci di descrivere simbolicamente il tumulto del cuore. Ma ora prevale un processo di raffinata interiorizzazione, che aspira al dominio dello spirito e apre alla pretesa di universalizzabilità.
Si affaccia, così, una più accentuata disposizione al modello dell’ermetismo, che prosciuga la lingua in una progressiva evaporazione delle forme, al fine di tradurre in immagini semplici, e apparentemente astratte, la complessità di ciò che alberga negli anfratti più bui dell’essere, al di là dello spazio e del tempo. Per cogliere nel poco la forza del tutto. E per invitare chi guarda, chi ascolta o chi legge ad un dialogo attivo con l’artista e ritrovare nella rappresentazione dell’esistenza il senso di sé.

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