“Il caso Scott” è il secondo capitolo della saga dedicata a Martin ‘Ohara, un improbabile investigatore privato cinico e psicopatico. Il protagonista, anti eroe per eccellenza, farà di tutto per distanziarsi dalla vostra simpatia e, tuttavia, alla fine sarà difficile non provare un moto di solidarietà per questo personaggio assolutamente fuori dalle righe. Caparbio, freddo, irrazionale e pieno di eccessi fornisce un’immagine di sé diversa ad ogni pagina. Questa volta è alle prese con la scomparsa di una ragazzina, Clarissa. Indagando scopre che è finita nel racket della prostituzione, un ambiente a lui caro, ma che limitatamente a questo episodio, riesce a detestare in modo viscerale. Nonostante ci provi, non sarà sempre coerente con alcuni opportunistici principi, ma laddove non ci riesca, Martin potrà sempre giocarsi la carta dell’amnesia temporanea dietro cui nascondere le proprie malefatte. Gli autori offrono uno spaccato del mondo della prostituzione aderente alla realtà, non facendo sconti su gli aspetti più cruenti e spietati. Starà al lettore fornire il suo giudizio nei confronti di uno dei più antichi mestieri, che come altri fenomeni sociali attuali, sta degenerando verso forme di intollerabile degrado. Anche in questo caso i labili confini, tra ciò che appare e ciò che è, sono oltrepassati con sfacciataggine e il lettore si troverà immerso in una matrice di considerazioni che saranno regolarmente smentite.