Perle nere sono i tuoi occhi

La natura come riflesso dell'uomo è costantemente presente nella raccolta di Luigi Carlo Rocco, il ritmo delle stagioni ritma incessantemente i pensieri e i ricordi. Egli sa ascoltarla, sa interpretare ogni suo segno, ogni sua voce, sa guardare le sue creature con i giusti occhi, percependone l'intensità vitale.
I suoi versi si dispongono in uno " spartito / di note non scritte ", in cui suoni, rumori, ritmi, canzoni e battiti sono narratori di un viaggio dentro e fuori di sé, in cui i silenzi non sono assenza di suono, ma pause ritmiche imposte al fluire melodico e armonico che racconta di mondi interiori e di vita reale.
La musicalità insita in questa poesia aiuta il lettore a orientarsi e a interiorizzare più facilmente messaggi e contenuti, nonostante il limitato uso della punteggiatura e l'aggettivazione scarna.
E' una poesia densa, asciutta, essenziale, mai ridondante o enfatica, mai cerebrale o alla ricerca di effetti speciali. E' aperta e colloquiale, quindi autentica e spontanea, talvolta con intenti narrativi.
Dalla preponderante verticalizzazione del verso si evince il primario obiettivo del nostro autore: parlare lentamente, a bassa voce, scandendo bene ogni parola, affinché ogni parola abbia il giusto significato. E offrirsi all'attenzione degli altri così, in modo garbato, discreto ed elegante.
- Loredana Pietrafesa -

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