Soliloquio: e altre pagine autobiografiche

Compra su Amazon

Soliloquio: e altre pagine autobiografiche
Autore
Benedetto Croce
Pubblicazione
14/10/2022
Alla propria «autobiografia mentale» Croce ha de­dicato, oltre al «Contributo alla critica di me stesso», nu­merosi luoghi delle sue opere, della corrisponden­za e, soprattutto, del diario che per oltre quaran­t’anni ha tenuto nell’austero intento di «invigila­re» sé stesso. Ritagliando da queste fonti i passi più rivelatori, con una finezza pari alla sua competenza, Giuseppe Galasso ha costruito un’antologia ca­pace di farci vivere «dall’interno» l’ininterrotto dialo­go che Croce ha intrattenuto con sé stesso e di svelarci così le ragioni profonde di un’attività tan­to prodigiosa. Un’attività che nasce da un’intima tendenza per la letteratura e per la storia e che, do­po avergli consentito di superare gli anni dolorosi e cupi successivi alla scomparsa dei genitori e della sorella nel terremoto del 1883, varca i confini del­l’erudizione per poi aprirsi alla vita politica e so­ciale. Anche di questo ruolo centrale sulla scena pubblica cogliamo qui i risvolti più personali e se­greti: dall’«amaro compiacimento» che gli deriva nel 1925 – dopo il rifiuto di sostituire Gentile co­me ministro dell’Istruzione – dal «sentirsi libero tra schiavi», al senso di liberazione «da un male che gravava sul centro dell’anima» suscitato dal­l’arresto di Mussolini, sino all’emblematica con­ fessione del 1951: «La morte ... non può fare altro che così interromperci, come noi non possiamo fare altro che lasciarci interrompere, perché in o­zio stupido essa non ci può trovare».

Segnala o richiedi rimozione

Condividi questo libro

Recensioni e articoli

Aggiungi una recensione

Aggiungi un articolo

Non ci sono ancora recensioni o articoli

Altri libri di Benedetto Croce

Breviario di estetica: Quattro lezioni | Edizione integrale (1946)

Breviario di estetica: Quattro lezioni | Edizione integrale (1946)

Breviario di estetica di Benedetto Croce , pubblicato per la prima volta nel 1913, rappresenta una delle opere fondamentali della filosofia italiana del Novecento. Il testo raccoglie quattro lezioni sull’arte e sull’estetica, nelle quali il filosofo espone in forma chiara e sintetica la sua celebre teoria dell’arte come intuizione ed espressione . Per Croce, l’attività estetica ...

Benedetto Croce
Il carattere della filosofia moderna

Il carattere della filosofia moderna

Pubblicato nel 1941, "Il carattere della filosofia moderna" racchiude una serie di saggi di Benedetto Croce che completano gli argomenti già affrontati in altre opere, su tutte "La Storia come pensiero e come azione". A pochi anni di distanza da uno dei suoi massimi capolavori, Croce ritorna sui temi che più gli stanno a cuore: la Filosofia come filosofia dello spirito e la sua unità ...

Benedetto Croce
Pulcinella E Il Personaggio Del Napoletano In Commedia: Ricerche e osservazioni (annotato)

Pulcinella E Il Personaggio Del Napoletano In Commedia: Ricerche e osservazioni (annotato)

Pulcinella è la maschera più rinoscibile del nostro paese. E chi se non Benedetto Croce poteva analizzarla da ogni punto di vista? L’unione tra questi due personaggi cardine della nostra storia è una delle più belle ed affascinanti che si possano leggere.

Benedetto Croce
Alessandro Manzoni (annotato)

Alessandro Manzoni (annotato)

Nato da una raccolta di interventi sparsi, questo volume offre la possibilità di scoprire il punto di vista di Benedetto Croce sull'opera di Alessandro Manzoni.

Benedetto Croce
Contributo alla critica di me stesso

Contributo alla critica di me stesso

Giunto alla piena maturità della sua vita, quando già aveva scritto alcune delle sue opere maggiori, come l’«Estetica» e «Teoria e storia della storiografia», Croce si pose un interrogativo che Goethe aveva così formulato: «Perché ciò che lo storico ha fatto agli altri, non dovrebbe fare a se stesso?». Nella sua pacatezza, un interrogativo insolente: poiché presuppone, di fronte ai dati della...

Benedetto Croce
Un paradiso abitato da diavoli

Un paradiso abitato da diavoli

Che Napoli sia un paradiso abitato da diavoli – cioè da uomini «di poco ingegno, maligni, cattivi e pieni di tradimento», come sosteneva il Piovano Arlotto – è un detto che dal Medioevo in poi ha goduto di vasta fortuna ma che è ormai, per comprensibili ragioni, caduto in disuso. E solo un uomo come Croce, in cui la profonda passione per Napoli e le sue memorie non è mai disgiunta da quella ...

Benedetto Croce