Chi dovrebbe imparare a scrivere da chi: I figli dei contadini da noi, o noi dai figli dei contadini? Una lezione di scrittura, una visione pedagogica. Edizione annotata e curata da Manuel Fasano

UNA LEZIONE DI SCRITTURA DEL GRANDE AUTORE RUSSO, MA ANCHE UNO SGUARDO PRIVILEGIATO SULLA SUA VISIONE PEDAGOGICA

Con una nuova traduzione di Manuel Fasano (a partire dalla traduzione inglese di Nathan Haskell Dole).

Il testo contenuto in questo volumetto comparve per la prima volta in un numero di “Jasnaja Polijana”, la rivista pubblicata tra il 1862 e il 1863 in cui Lev Tolstoj tenne traccia dei progressi pedagogici delle sue scuole. Sulla rivista trovavano spazio gli elaborati degli studenti, ma anche articoli provocatori come “Progresso e definizione di istruzione” e, appunto, “Chi dovrebbe imparare a scrivere da chi: i figli dei contadini da noi, o noi dai figli dei contadini?”. In quest'ultimo, Tolstoj spiega come avesse scoperto il metodo migliore per insegnare scrittura creativa ai giovani allievi, oltre a fornire una panoramica delle sue idee pedagogiche.

«Il nostro ideale è dietro di noi, non davanti. L’istruzione danneggia una persona, non la migliora. E più il bambino è danneggiato, meno è necessario istruirlo e maggiore è la libertà di cui ha bisogno. Istruire ed educare un bambino è impossibile e privo di senso per la semplice ragione che un bambino si trova più vicino di me, più vicino di qualunque altro adulto, a quell’ideale di armonia, verità, bellezza e bontà a cui, con orgoglio, desidero condurlo.»