Macchie indelebili
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I rimedi dell'anima
di
Ilaria Martini
Nel regno di Creatia gli edifici assumono sembianza di scarpa, chicco di caffè, strumenti musicali, a seconda del lavoro o delle peculiarità di chi vi abita, e il concetto di denaro è sconosciuto. Si baratta arte ed è proprio da essa che derivano le magie più potenti, dallo studio del disegno fino all’ipnosi. In origine il regno era popolato dagli Incontaminati, maghi dal sangue gelido, schivi ...

L'unione invincibile di due negazioni (Nuova edizione)
di
Ilaria Martini
Dopo l'inaspettato suicidio del suo ragazzo, Leonardo, Camilla cade in depressione e vorrebbe lasciarsi andare, ma per qualche strana ragione non riuscirà nell'intento. Sarà costretta a ricominciare in una nuova scuola, con nuovi compagni, e indagare su una morte misteriosa, senza sapere se poter fare affidamento sui suoi nuovi amici, Vittoria e Luigi, e sul fratello di Leonardo, Niccolò, dal ...
La trama scaturisce da una riflessione che porto avanti da quando ero al liceo: cosa spinge gli adolescenti ad autodistruggersi? L’adolescenza è quella fase che tutti viviamo, ma che raramente interpretiamo nel giusto modo, perché è vissuta da ciascuno con la propria sensibilità e nel proprio contesto. Può far compiere azioni drastiche e incomprensibili agli occhi degli altri, e in un attimo farci sentire ancora più soli e smarriti. Così diviene naturale chiuderci in noi stessi, comunicare meno, col rischio di lasciarsi andare o influenzare negativamente.
Come prima risposta, scrissi di getto un libro autopubblicato sul sito Ilmiolibro.it (L’unione invincibile di due negazioni) e lavorai sui seguiti del romanzo, ma poi ho preferito riprendere parte di quelle idee per elaborare una nuova storia, un po' più noir e ispirata a fatti di cronaca. Il romanticismo è sempre al centro di ogni mio romanzo, non a caso all’accademia ero rinominata “La romanticona”.