Apocalisse-Rap: Oltre la disgrazia: grazie!
L'Apocalisse di Giovanni ha affascinato e fatto ammattire migliaia di persone, di tutte le taglie e terga anche senza targa. Che dico: migliaia, mille miglia! Questo testo antico è bello come il sole e a me mi fa impazzire, sono un ragazzo fortunato perché mi ha regalato un sogno. Ecco, l'Apocalisse è un sogno a occhi aperti, ritmato come un Rap di razza, colmo di doppi e tripli salti carpiati e sensi di marcia. L'Apocalisse non spiega molto ma fa dispiegare le ali del lettore che clicca l'interruttore e vi si slancia dentro, perché il cielo è sempre più blu anche nel pomeriggio sempre azzurro. Va detto prima: se ti aspetti un commentario canonico e ordinato, lascia perdere, le librerie e le sagrestie e i salotti delle suocere sono zeppe di tomi dello stesso genero. Se invece ami le sfumature della lingua italiana, sei aperto di mente e di cuore, spirituale e spiritoso, ti bei dell'ironia assurda e velata della storia, allora è la rivelazione che fa per te -o per voi, se leggi in coppia. Benvenuta/o/i, 6 capitata/o/i a fagiolo. Bene, dopo averlo fatto germinare nel cotone umido, piantalo a terra con acume quel legume e arrampicaticisi in fretta, fino al colmo del settimo cielo, coraggio: «Sali quassù e ti mostrerò le cose che devono avvenire in seguito» (4:1b).
Apocalisse-Rap
Oltre la disgrazia: grazie!
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